SIENA. La lettera al Presidente della Fondazione MPS Clarich, che un gruppo della maggioranza consiliare, Siena Attiva, e consiglieri di opposizione hanno firmato, è la riprova che l’Amministrazione Valentini è arrivata politicamente al termine del mandato. Al Sindaco e i “residui” consiglieri, del PD, che lo appoggiano, resta da capire se lo sfratto è datato 2018, cosa che farebbe vivacchiare la maggioranza, oppure se la scadenza sia antecedente. Se così non fosse i consiglieri di maggioranza, firmatari del documento, avrebbero scherzato sulla testa della città. Ci rifiutiamo di crederlo.
Mi era stato chiesto di firmare la lettera ma, insieme alla Giunta del Circolo Sena Civitas a cui appartengo, abbiamo deciso di non firmare, anche se la lettera è colma di tristi verità, molte volte denunciate dalle opposizioni, perché coerenza vorrebbe che i firmatari, contestualmente alla lettera, presentassero una mozione di sfiducia. Non si può infatti criticare aspramente ciò che si è votato e sostenuto senza prima dissociarsi da una maggioranza di cui si continua a fare parte.
Ricordo che l’individuazione del presidente pro-tempore della Fondazione MPS, Clarich, è stato voluto da Valentini con il pieno sostegno della propria maggioranza. Nel tempo tale scelta si è dimostrata dannosa per la città e si è manifestato, come mai nella storia di Siena, un progressivo scollamento tra l’Istituzione Fondazione e il Comune che rappresenta la cittadinanza senese. Il sindaco Valentini e la sua amministrazione non possono fare finta di nulla.
La Fondazione è nata per per raccogliere il patrimonio della “propria” banca conferitaria che doveva dare “fecondo sviluppo, ordinamento e regola con privato e pubblico vantaggio per la città e Stato di Siena”. Non va dimenticata la maleducazione istituzionale che il presidente Clarich ha dimostrato nei confronti del Consiglio comunale quando è stato chiamato, e non si è presentato con dichiarazioni irricevibili, per mettere al corrente sull’attività della Fondazione e sui programmi progettuali per il territorio. La responsabilità politica di questo pasticcio è da assegnarsi tutta al sindaco e alla sua maggioranza, Siena Attiva compresa, che non può levarsi la colpa solo con una lettera aperta.
Le lettere, come pure le parole, senza i fatti, lasciano il tempo che trovano e se questa lettera ha il solo motivo di mostrare i muscoli all’interno della maggioranza, il fatto non ci riguarda.
Se, ribadisco, i contenuti della lettera sono nati da una maturazione e da un convincimento diverso, come credo, i consiglieri firmatari non dovrebbero più restare nella maggioranza.
Pietro Staderini – Gruppo Consiliare Sena Civitas