SIENA. Un’autorevole testata giornalistica italiana ipotizza un’importante prospettiva per Siena con l’ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nel capitale della Banca MPS, ma stranamente il presidente della Fondazione MPS pare non veda ciò di buon occhio. Dichiara infatti ‘Mi sembra un’operazione che immagino sia sul tavolo dei responsabili, ma non la più semplice e ovvia’. Oltre a questo, dall’articolo appare, che la crescita del Tesoro nel capitale della Banca, fino ad arrivare al 7%, non sia gradita neppure al capo delle Fondazioni italiane, Guzzetti. Eppure Siena vede bene, questa soluzione, ancorché temporanea, poiché pone una minima mitigazione a quelle ‘onde’ delle quali la Banca sembra essere in balia; l’andamento della borsa, questo dimostra.
Meglio il Tesoro di una fusione, un’aggregazione o un’altra soluzione industriale straniera o interna che sia. Lo Stato, appurata la possibilità di diritto di voto con le proprie quote, porterebbe più stabilità, maggiore solidità nella governance e maggiori garanzie di tutela del territorio, che sia il mantenimento della Direzione Generale a Siena oppure il mantenimento degli standard dei livelli occupazionali.
Curiosa è quindi la posizione di Clarich che dovrebbe tutelare e rafforzare il lieve legame tra la Banca e il suo territorio, così come ha fatto il suo predecessore. Almeno potrebbe spiegare perché non condivide questa impostazione e perché, avendo liquidità a disposizione, ed essendo nel contempo la Banca quotata intorno ai 0,60 euro ad azione, ancora non abbia incrementato la partecipazione in Monte dei Paschi, con un intervento economico modesto, portandola almeno al 2,51%; per diventare un’azionista qualificato, con tutte le maggiori garanzie che offre tale condizione.
Con questo comportamento sembra che Clarich non faccia l’interesse della comunità ed è per questo che il sindaco di Siena, deve intervenire al più presto per ‘raddrizzare’ l’impostazione del Presidente della Fondazione che non rappresenta se stesso.
Pietro Staderini – Sena Civitas