Si può ipotizzare un danno erariale?, si chiedono gli esponenti
SIENA. Da Sinistra per Siena e Movimento Civico Senese per l’Unione Popolare Senese riceviamo e pubblichiamo.
“La difesa delle istituzioni cittadine, prima fra queste l’azienda ospedaliera universitaria senese, è diventata un mantra della politica senese ed in particolare delle varie anime del PD, che tanto hanno fatto per smantellarne il prestigio e la centralità. La cosa peggiore è che volontariamente o involontariamente contribuiscono in maniera contraria a quanto dichiarano.
I cittadini senesi, a cui ci rivolgiamo, ma anche la politica cittadina, devono sapere in maniera molto chiara che questa difesa è solo formale e che nessuno agisce nell’interesse dell’istituzione ospedaliera nelle sedi appropriate, lasciando il nostro ospedale indietreggiare rispetto ad altri enti sanitari territoriali, più aggressivi e sicuramente più supportati dalla Regione. Incontri come quello del presidente della Regione e dell’assessore (con una platea consenziente) non ci devono tranquillizzare: o ignorano — e questo sarebbe grave — o permettono che ci sia un vero e proprio isolamento dell’azienda senese e del suo enorme patrimonio culturale tecnico e professionale nel contesto della area vasta e della regione. E’ in atto infatti un vero e proprio braccio di ferro fra l’ASL (l’ASLONA, che raggruppa le asl di Siena Arezzo e Grosseto) ed il Policlinico.
L’obiettivo dell’Asl è di creare un policlinico diffuso di alta specializzazione in diretta concorrenza con le Scotte. Lotta invero abbastanza impari visto il clima di smobilitazione dell’attuale direttore generale e l’arrivo di un direttore sanitario che, a due mesi dall’insediamento, nessuno conosce e che non ha nemmeno creduto opportuno presentarsi ai professionisti e ai sanitari. La politica in verità si sta occupando eccome delle Scotte, ma solamente nel senso che, al di là del gran parlare, è interessata alla successione di Tosi e di quale corrente sarà.
Nel frattempo si assiste ad una duplicazione di servizi ASL laddove l’Azienda Ospedaliera Universitaria ha servizi analoghi e prerogative di alta specializzazione. E’ una vera e propria concorrenza che potrebbe prefigurare un vero e proprio danno erariale laddove si dimostrasse che i flussi di pazienti, regolati da convenzioni tra enti, vengono scavalcate da circuiti interpersonali o interaziendali. Non è raro prevedere che il paziente (cardiologico, oculistico, oncologico per portare alcuni esempi) venga spostato per trattamenti specialistici in altre sedi asl invece che verso l’azienda magari più vicina. Non sono occasionali all’interno dell’area vasta trasferimenti verso Firenze per patologie elettive o acute / iperacute per le quali Siena offre servizi di alta specializzazione.
Cosa significa tutto questo per il cittadino? Significa che l’asl invece di affiancare l’azienda e gli enti locali in servizi alla persona, nella riabilitazione funzionale, nell’assistenza domiciliare, nel trattamento delle patologie croniche e debilitanti, nella geriatria e o nelle cure palliative e nell’emergenza investe risorse ingenti in duplicazione di servizi specialistici con il chiaro scopo di dimostrare l’inutilità di un policlinico centrale quale quello di Siena. Altissima specializzazione solo a Firenze, il resto nei vari ospedali di area vasta. Non è accettabile e chi deve fare la voce grossa la faccia perchè sarà ineluttabile, a breve, la confluenza dell’azienda ospadaliera nel sistema ASL con quello che questo comporta in termini di valenza scientifica e di prestigio”.