Nel gruppo di esperti si nota l'assenza di un urbanista come capogruppo del bando del piano operativo
SIENA. Da Sinistra per Siena e Movimento Civico Senese riceviamo e pubblichiamo.
““La Siena del futuro me la immagino molto simile alla Siena di oggi”, così il sindaco Bruno Valentini ha brillantemente riassunto le sue indicazioni ai tecnici incaricati della revisione del Piano Strutturale e della redazione del nuovo Piano Operativo.
Questo è anche il riassunto dell’incontro con la cittadinanza promosso dall’Amministrazione Comunale per presentare i tecnici incaricati e le linee guida di un incarico che ha tempi strettissimi per giungere ad una adozione che non potrà avvenire oltre la primavera del 2018.
Considerando che la giunta Cenni per redigere Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico impiegò circa otto anni, è evidente come il tempo disponibile non sarà sufficiente e che i nuovi strumenti urbanistici riguarderanno solo il prossimo sindaco. A meno che, tenuto anche conto dell’assenza di un urbanista come capogruppo del bando del piano operativo, non si dia luogo ad un lavoro raffazzonato in cui poi dovranno essere altri a rimetterci le mani. Tutto ciò con l’aggravante che a tutt’oggi perdura l’assenza di un piano della mobilità e del traffico atteso ormai da 4 anni e negato nei fatti da interventi spot sulla viabilità senza nè capo nè coda.
Quanto ai contenuti puntualizzati dal Sindaco, ovvero risparmio di suolo, riuso patrimonio edilizio e recupero di immobili, il tutto facendo riferimento ad una “mappa delle richieste dei cittadini”, trattasi per lo più di banalità o di scelte scontate.
Il risparmio di suolo è una scelta obbligata, imposta dalla crisi che ha vanificato ogni ipotesi espansiva e dalla legge urbanistica regionale che il risparmio di suolo impone.
Sul riuso e sul recupero non si può non essere d’accordo, salvo il fatto che per riutilizzare qualcosa occorre prima capire a che cosa serve e che se l’immobile è stato abbandonato probabilmente è andata in disuso anche la funzione per la quale l’immobile era stato costruito.
Occorrerà quindi capire se le funzioni in disuso sono recuperabili o debbono essere sostituite con nuove funzioni che abbiano corrispondenza con la realtà di domani, progettando quest’ultimo e ipotizzandone necessità e bisogni. In quest’ottica ci appare indispensabile evidenziare la mancanza di visione certificata dalla carenza di idee su come riconvertire aree abbandonate o recuperare grandi edifici in disuso o, ancora, intervenire efficacemente nella prevenzione antisismica ricorrendo a finanziamenti nazionali ed europei.
Non ci sembra che tra le indicazioni del sindaco ci sia la individuazione delle nuove funzioni cui agganciare il futuro della città e quanto al confronto con le categorie e alla “mappa delle richieste dei cittadini” c’è da sottolineare come questa sia solo la prassi ordinaria.
Si può concludere affermando che l’obiettivo del Piano Operativo sia, in questo caso, la redazione del Piano stesso, vista la mancanza di contenuti e che a ciò il Comune è obbligato per legge visto che lo stesso ha fatto scadere in modo colpevole i previgenti strumenti urbanistici. Tutto muove, quindi, nella mera ricerca di un consenso elettorale che il sindaco insieme ad assessori di fatto cercheranno di gestire in questo ultimo anno che ci divide dalle votazioni”.