SIENA. «Dobbiamo essere in grado di ridurre i costi della gestione amministrativa, senza mettere a rischio ma, anzi, garantendo i servizi e la qualità della vita a tutti i cittadini, anche quelli dei piccoli centri». Con queste parole Marco Spinelli – consigliere regionale uscente e candidato alle prossime elezioni per il PD – interviene sul tema del riassetto dei comuni e, in particolare sul rischio reale che si vada verso l’abbandono e lo svuotamento di numerosi, piccoli centri e frazioni.
«Le scelte di riassetto compiute fin qui (in particolare la riforma Del Rio e il con seguente svuotamento delle Province e la loro ormai prossima abolizione) – prosegue Spinelli – si sono basate sugli imperativi della spending review, in una logica che ha ricercato riduzioni (vere o presunte) dei costi, ma che non si va dimostrando efficace in termini di maggiore efficienza nella distribuzione di funzioni e servizi. Le riforme sono le benvenute soltanto se e quando garantiscono almeno lo stesso livello di servizio e almeno con la stessa qualità».
Negli ultimi anni si è molto complicata l’attività ordinaria dei comuni, stretti tra le restrizioni del patto di stabilità, quelle in materia di personale, oltre alla giungla dei nuovi adempimenti normativi che sempre più prefigurano l’impossibilità di continuare a ‘fare da soli’. La pressione verso forme aggregate di gestione di funzioni e servizi, fino alle forme di Unione e Fusione dei Comuni si farà sempre più forte, e dovrà essere tema di ulteriori approfondimenti. La Regione ha avuto un ruolo centrale in questi grandi mutamenti e dovrà continuare ad averlo, difendendo con forza i piccoli centri che non possono certo morire strangolati.
«Non voglio pensare – conclude Spinelli – che si possa verificare un nuovo esodo verso i comuni più grandi, perché in quelli ‘minori’ verranno a mancare i servizi. Per questo la mia proposta in Regione sarà di fissare uno “Statuto dei servizi essenziali ai cittadini” che definisca nel dettaglio ciò che non è sacrificabile in termini di servizi – sia privati che pubblici – per continuare a offrire un buon grado di qualità della vita quotidiana ai cittadini nei loro territori. Lo Statuto dovrà nascere da una consultazione vera con le istituzioni locali e avrà il compito di definire livelli di accessibilità ai servizi essenziali per i cittadini dei piccoli centri che realizzano gestioni associate di servizi, fusioni ecc. Lo Statuto sarà vincolante per le politiche proprie della Regione e comporterà un obbligo di azione della stessa Regione verso lo Stato e i privati».