"SMS: ancora maneggi e contorsioni nel mare di una pelosa legalità"

L'accusa del Comitato Cittadini e Beni Comuni

SIENA. In occasione dell’incontro di riflessione dello scorso 17 Ottobre, centrato sulla “questione del box” di piazza Jacopo della Quercia – da cui la nota n. 7 del 24 Ottobre, il Comitato avrebbe voluto
riprendere il discorso lasciato in sospeso in ordine alla costituzione della Commissione prevista in
relazione al “procedimento di selezione per la copertura di n. 1 posizione dirigenziale (cfr. verbale
n. 261 della seduta della Giunta Comunale del 9.7.2015), per altro oggetto della nota n. 6 dell’11.9
u.s..
Ma non è stato possibile, in quanto i dati a disposizione, data la solita nebbia che circonda molto
dell’operato del Comune, erano soltanto delle “indiscrezioni”, i soliti rumors che regnano sovrani, su
una fantomatica Commissione costituita, la quale, in seguito, è stata data come non confermata o
inesistente.
La questione, quindi, è stata ripresa quando il quadro è sembrato più definito, che in certo senso, si
è configurato più allarmante di quanto si era sospettato, tenuto conto di un intrecciarsi di fatti
diversi, che non possono essere denunciati, anche se coloro che dovrebbero in qualche modo fare
luce in tanto buio continuano ad essere latitanti. Fino a quando?
L’esposto, intanto, presentato nell’aprile 2015 tra gli altri anche a realtà locali come Soprintendenza
e Procura della Repubblica, e firmato da coloro che hanno il Comitato come riferimento, in ordine
al coinvolgimento della Fondazione MPS per “uno studio di fattibilità” circa il rilancio della
gestione del Complesso Museale “ripetutamente ricordato dal Sindaco di Siena con sicurezza come
se i rilievi dell’esposto ricordato fossero, come suol dirsi, “acqua fresca” (non c’è da meravigliarsi,
del resto, se si pensa che il “nostro” primo cittadino continua a ritenere che il rapporto con la
valorizzazione affidata ai privati, che il titolo II del Codice dei Beni Culturali ritiene debba essere
nei termini di “una concessione”, possa legittimamente (?) essere un rapporto di appalto).
Coinvolgimento, che, è diventato più pesante in termini di attenzione legale, se si pensa che la
redazione ultima dello studio di fattibilità per Santa Maria della Scala rinvia oltre che alla
Fondazione MPS alla Struttura Consulting s.r.l., società romana che offre servizi di consulenza,
ricerca e formazione nell’ambito dei beni culturali, di cui Roberto Ferrari, economista e docente di
management culturale, è stato l’amministratore delegato.
In un gioco a scacchi o a dama non tanto mascherato, dal 1° agosto scorso il dott. Ferrari è stato
nominato “dirigente del settore Cultura e ricerca della Regione Toscana”, subentrato al dott. Gian
Bruno Ravenni, tutt’ora a ruolo della Regione Toscana con le funzioni di Dirigente “a scavalco”
(come risulta dal curriculum) Responsabile del Settore Valorizzazione del patrimonio culturale.
E qui il gioco si fa scoperto, dato che Gian Bruno Ravenni risulta essere uno dei membri (l’altro è la
dottoressa Sandrina Bandiera, già direttrice della Pinacoteca di Brera e sovrintendente ai Benistorici e artistici della Lombardia, attualmente andata in quiescenza), che insieme al Segretario
comunale del Comune Diodorina Valentino con funzioni di presidente costituisce la Commissione.
Con tutta sfrontatezza a dispetto della sua autonomia, l’amministrazione comunale ha individuato i
due membri esterni della Commissione di “concerto con la Regione Toscana ed il Ministero dei
Beni Culturali e del Turismo”. è la Commissione che opererà la selezione dei cinque nominativi, tra
i quali il Sindaco farà la scelta per ricoprire il posto di Dirigente.
Al Comitato non risulta che fossero tali le indicazioni per la costituzione della Commissione
leggendo il bando in causa.
Sullo sfondo – mica tanto, poi – non c’è l’intento di rendere concreti i finanziamenti della Regione
Toscana, con l’ombra operativa dell’attuale dirigente Ferrari (ma guarda un pò, l’ex a.d. di Struttura
Consulting s.r.l.) e del dirigente regionale “a scavalco” Ravenni?
E’ in forse l’autonomia dell’amministrazione comunale, ma soprattutto non è possibile pensare che
sia equilibrato e oggettivo l’esame dei 66 candidati che hanno presentato domanda e non sia viziato
già in partenza il discorso di selezione.
I dati a disposizione (passaggio del dott. Ferrari da a.d. della Struttura Consulting s.r.l. a dirigente
regionale e la nomina del dirigente “a scavalco” Ravenni a membro della Commissione),
lascerebbero pensare all’importanza di colui che si ritroverebbe a ricoprire il ruolo di dirigente del
Santa Maria della Scala che – come sostiene il sindaco Valentini – per dare soluzione all'”attuale
contingenza normativa, questa si è rivelata la procedura più opportuna per individuare il nuovo
direttore del Santa Maria della Scala a cui affidare la realizzazione degli indirizzi approvati dal
Consiglio Comunale. Com’è noto, infatti, ci sono motivazioni finanziarie e tecniche, legate
all’opera di messa in sicurezza dei locali recuperati, tutt’ora in corso, che impediscono di dare
completa autonomia al Santa Maria della Scala, ma questo rimane l’obiettivo strategico . In
collaborazione con la Fondazione MPS – aggiunge Valentini – è stato anche predisposto uno studio
di fattibilità per il rilancio della gestione del complesso museale e, inoltre, è ripartita la
progettualità per la prosecuzione del progressivo recupero dei suoi spazi, coerentemente con
l’originaria visione del “progetto Canali”, che potrà contare sui finanziamenti già destinati da
parte della Regione Toscana, finalizzato soprattutto a rendere concretamente possibile il
trasferimento della Pinacoteca Nazionale”.
Considerando sia la situazione finanziaria del nostro Comune, che rende impossibile qualsiasi
progetto di allestimento degli spazi, a cui si aggiungerà l’onere da sostenere per la retribuzione del
dirigente, al Comitato sembra che il percorso indicato, a partire dalla nomina della Commissione,
costituisca la via obbligata per il reperimento delle risorse finanziarie, individuabili unicamente nei
contributi comunitari gestiti appunto dalla Direzione Regionale che fa capo al dott. Ferrari.
In una situazione di questo genere, dove si colloca l’autonomia del Comune? Le attuali difficoltà
finanziarie potrebbero mettere in forse le linee di attuazione del “progetto Canali”, se la Regione
Toscana non dovesse concedere i contributi necessari. In tal caso, si sarebbe sempre in linea con
quanto previsto nell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale o risponderebbe ad altri
progetti ancora sconosciuti?Il Comitato, senza entrare nel merito delle competenze dei due membri esterni, ritiene il tutto frutto
di una pelosa legalità e denuncia all’opinione pubblica ed a chiunque può aver titolo di sorveglianza,
al di là di ogni risultato della selezione, da un lato l’ingerenza indebita degli organismi esterni
all’amministrazione comunale, dall’altro il rapporto tra l’attuale dirigente regionale dott. Ferrari e la
Struttura Consulting s.r.l., di cui il medesimo era a.d. al momento dell’elaborazione dello “studio di
fattibilità” per la gestione del Santa Maria della Scala con la Fondazione MPS, nonché la presenza
del dirigente regionale “a scavalco” dott. Ravenni nella Commissione per la selezione del dirigente
comunale.