SIENA. Da Nicola Sisi (Toscana Civica) riceviamo e pubblichiamo.
“In un recente articolo apparso su “IlFattoQuotidiano” ho avuto modo di leggere l’analisi e le soluzioni proposte da Carla Ruocco del M5S, nella sua qualità di presidente della Commissione di inchiesta sulle banche. In buona sostanza la Ruocco insiste sulla necessità di dividere l’istituto in due vendendo filiali e sportelli a un gruppo italiano, ad esempio alla Popolare di Bari per creare la banca del Sud e trasformando il resto in una “bad bank nazionale“, ossia una società specializzata nel gestire i crediti difficili o impossibili da recuperare, fondendola con Amco, anch’essa del Tesoro.
“Vorrei brevemente sintetizzare il perché le soluzioni proposte dalla Ruocco non sono percorribili: in primo luogo non è Banca MPS ad essere di per sé vendibile e/frazionabile. Di fatto l’operazione in corso prevede la vendita di NPL, ossia ad essere in vendita sono le sofferenze, non la banca. Quindi non si può parlare di una svendita. Inoltre quanto alla cosiddetta “bad bank” questa in realtà già esiste come progetto ed è la stessa AMCO, controllata al 100% dal MEF”.
Bastano queste poche ma significative osservazioni per ritenere contradditorie le soluzioni proposte dalla Ruocco. La secolare storia del Monte dei Paschi di Siena non può certo finire con due colpi di accetta come propone la Presidente Ruocco. Questa soluzione sarebbe dannosa sia per i lavoratori sia per il sistema creditizio italiano nel suo complesso”.