Impegno per Siena relaziona sui fimatari, astenuti, favorevoli e contrari alla mozione che portava in Consiglio Comunale a Siena la voce disperata della Siria
SIENA. Il PD, e solo il PD, anzi una parte di esso, ha respinto, per 9 a 8, la mozione che chiedeva il “riconoscimento dell’iniquità delle sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Siria e appello ai vertici nazionali per un efficace intervento internazionale al fine della loro rimozione”.
Prima di tutto, i nomi dei protagonisti di questa votazione, storica per il suo emblematico significato, e perché i diversi comportamenti dei vari gruppi sottendono posizioni politiche precise. Hanno votato contro (9 voti): il sindaco Bruno Valentini e il presidente del consiglio comunale Mario Ronchi (evidentemente entrambi decisivi), ed i consiglieri del PD Carolina Persi, Simone Vigni, Massimiliano Bruttini, Giulia Periccioli, Gianni Guazzi, Katia Leolini e Ivano Da Frassini.
Hanno votato a favore (8 voti): Marco Falorni, Laura Sabatini, Alessandro Trapassi, Andrea Corsi, Massimo Bianchini, Mauro Aurigi, Pietro Staderini e Giuseppe Giordano.
Si sono astenuti 2 consiglieri di Siena Cambia: Pasqualino Cappelli e Fabio Zacchei, che con la loro astensione hanno sconfessato la firma sulla mozione apposta dal loro capogruppo Lorenzo Di Renzone. Ha dichiarato la non partecipazione al voto Simone Lorenzetti (Riformisti). Si sono assentati dall’aula prima del voto: Lorenzo Di Renzone (Siena Cambia), Stefania Bufalini e Gianni Porcellotti (PD). Si sono assentati dall’aula prima della discussione della mozione: Ernesto Campanini (Sinistra per Siena), Michele Pinassi (Movimento 5 Stelle), Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi (Nero su Bianco). Si era assentato dall’aula già durante la fase delle interrogazioni: Mauro Marzucchi (Siena Futura). Sono stati assenti per l’intero consiglio: Pasquale D’Onofrio e Letizia Maestrini (Gruppo Misto), Rita Petti e Federico Nesi (PD), Enzo De Risi (Cittadini di Siena).
La mozione, illustrata in aula da Marco Falorni, era stata sottoscritta anche da Laura Sabatini, Pietro Staderini, Giuseppe Giordano, Alessandro Piccini, Michele Pinassi, Enzo De Risi, Pasquale D’Onofrio, Andrea Corsi, Mauro Marzucchi e Lorenzo Di Renzone. Su undici firmatari, solo 5 l’anno votata (Falorni, Sabatini, Staderini, Giordano e Corsi), mentre ben 6, in un modo o nell’altro, si sono assentati (A. Piccini, Pinassi, De Risi, D’Onofrio, Marzucchi, Di Renzone). E meno male che, firmatari a parte, la mozione ha raccolto anche il voto convinto di Trapassi, Bianchini e Aurigi. Questi dunque i numeri e i comportamenti dei singoli.
Veniamo al merito della mozione, che evidenziava che “come in tutti gli embarghi, anche in questo caso, a patirne gli effetti è stata ed è tuttora solo la parte più debole della popolazione”, e rilevava che: “la situazione della popolazione siriana è disperata per la diffusa carenza di generi alimentari, disoccupazione generalizzata, impossibilità di cure mediche, razionamento di acqua potabile e di elettricità; l’embargo rende anche impossibile per i siriani stabilitisi all’estero già prima della guerra di spedire denaro ai parenti rimasti in patria, ma anche le organizzazioni non governative, impegnate in programmi di assistenza, sono impossibilitate a spedire denaro ai loro operatori in Siria; aziende, centrali elettriche, acquedotti, reparti ospedalieri sono costretti a chiudere per l’impossibilità di procurarsi pezzi di ricambio”. Il testo passava poi a considerare che “oggi i siriani vedono la possibilità di un futuro vivibile per le loro famiglie solo fuggendo dalla loro terra; questa soluzione incontra non poche difficoltà ed è causa di accese controversie all’interno dell’Unione Europea. La retorica sui profughi che fuggono dalla guerra siriana appare ipocrita, se nello stesso tempo si continua a ledere la dignità e la sopravvivenza di chi rimane in Siria”. Infine la mozione intendeva impegnare il sindaco e la giunta “affinché la situazione della Siria sia resa nota a tutti i cittadini, patrocinando incontri di sensibilizzazione sul tema; a definire conseguenti deliberazioni che mirino a sostenere tutte le iniziative umanitarie e di pace che la comunità internazionale intenderà intraprendere; ad intervenire presso il governo ed il parlamento affinché il nostro paese si faccia promotore presso il parlamento europeo di una proposta di abolizione delle sanzioni alla Siria, al fine di garantire l’approvvigionamento alla popolazione civile dei generi di prima necessità e dei farmaci”.
A questi contenuti sono stati capaci di votare contro il sindaco Bruno Valentini, il presidente del consiglio comunale Mario Ronchi ed altri sette consiglieri del PD di osservanza ceccuzziana, fra i quali l’influente esponente piddino Simone Vigni, ceccuzziano, renziano e lottiano.
Marco Falorni – Impegno per Siena