Toni allarmati del presidente Nepi
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VALDELSA. Le Province. Enti che il Governo PD diceva di ritenere inutili e che Renzi, con la sua controriforma, sonoramente bocciata, cancellava dalla Costituzione, dopo avere tolto ai cittadini il diritto di eleggerne gli amministratori per farli nominare dalle segreteria dei partiti.
Nel procedere in questa manìa “distruttrice”, Renzi si era presto accorto che funzioni importanti come la cura e la manutenzione della estesissima viabilità provinciale, quella di tutti gli immobili delle scuole superiori, le politiche ambientali, ecc., non poteva che lasciarle alla competenza dell’Ente sopravvissuto. Ma mentre procedeva in questa ripartizione della competenze, Renzi, come il suo successore Gentiloni, dimenticavano di dotare le Province delle indispensabili risorse finanziarie.
Infatti in questi giorni il presidente (nominato) della Provincia di Siena Fabrizio Nepi, autorevole esponente del PD, alza la voce dichiarando di non essere più in grado di garantire la manutenzione e la sicurezza delle strade e delle scuole, in assenza di adeguati finanziamenti quantificati in almeno 25 milioni di euro. In pratica le tasse che i cittadini pagano per queste funzioni vengono introitate dello Stato e dirottate verso altri scopi.. E chi percorre strade provinciali o frequenta scuole superiori ne vede il progressivo e allarmante deterioramento. Insieme a Nepi, su questo fronte di contestazione della politica governativa si trovano praticamente tutte le Province Italiane rappresentate dall’U.P.I.
Sinistra Italiana della Valdelsa Senese esprime piena solidarietà a questa lotta e ferma condanna del pressapochismo cialtrone delle politiche governative renziane.
Secondo noi la Province, dopo la rielezione diretta dei loro organi da parte dei cittadini, oltre a quelle richiamate sopra, dovrebbero riprendere a svolgere anche la funzione di coordinamento della programmazione economica ed urbanistica del territorio provinciale, costituito in genere da piccoli e piccolissimi Comuni impossibilitati a dialogare autorevolmente con le Regioni.
In sostanza, secondo Sinistra Italiana, si potrebbe pensare al superamento delle Province solo prevedendo un accorpamento significativo fra Comuni per farne Enti di dimensioni importanti, attraverso un confronto serrato e positivo con i cittadini dei quali occorre rispettare le sensibilità.
Non si può invece, come hanno fatto Renzi e il PD, fingere di cancellare le Province lasciando loro funzioni importanti, senza provvedere alle risorse finanziarie indispensabili per svolgerle..