SIENA. Da Sinistra Civica Ecologista – Coordinamento Chianti Fiorentino, Coordinamento Provinciale Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Il Chianti, la città metropolitana di Firenze, la provincia di Siena, la Toscana intera, non possono accettare la condizione in cui versano in questo momento due infrastrutture strategiche per il territorio regionale, nel caso della Firenze-Siena o addirittura nazionale come l’A1. L’AutoPalio è di fatto un cantiere continuo, che in realtà si trasforma in una sola corsia ma con continui restringimenti e scambi di carreggiata; di alcuni di questi non si capisce neanche la reale utilità ed oltre ad ostacolare il regolare deflusso del traffico rendono questa strada estremamente pericolosa. Il cantiere che interessa il tratto dell’Autostrada del Sole in corrispondenza dell’innesto della FI-SI e che ha causato di fatto la chiusura dello svincolo di Firenze Impruneta (se si fa eccezione per l’ingresso in direzione sud) è un disagio fortissimo per migliaia di pendolari, lavoratori, aziende ed un settore del turismo già in gravissima difficoltà, oltre a chi ha la necessità di raggiungere un importante polo ospedaliero come l’OSMA a Ponte a Niccheri. Senza dimenticare le code per i lavori in FI-PI-LI su cui si riverserà inevitabilmente una parte del traffico veicolare.
Come Coordinamento di Sinistra Civica Ecologista del Chianti Fiorentino e Provinciale di Siena accogliamo favorevolmente tutti gli interventi manutentivi ed i lavori sulle infrastrutture del nostro territorio purchè siano tempestivi, realizzati nel rispetto delle norme a tutela dei lavoratori e coordinati in modo da creare il minor disagio e pericolo possibile.
Chiediamo a tutti i soggetti istituzionali, sociali e rappresentativi del territorio di adoperarsi per chiedere interventi che modifichino la situazione attuale. Per parte nostra invieremo una specifica comunicazione anche al Ministro delle Infrastrutture Giovannini perchè le code e i disagi verificatisi in questi primi giorni di cantiere sull’A1 sono una questione di interesse nazionale e non osiamo pensare quello che potrebbe accadere tra poche settimane in corrispondenza dell’esodo verso il Sud Italia e dei fine settimana da “bollino rosso”.