SIENA. Grande partecipazione, la settimana scorsa, all'assemblea provinciale di Sinistra Democratica presso la sede di Via Nino Bixio. Annunciando la presenza del Coordinatore Nazionale Claudio Fava, è bastata una veloce convocazione in giornata di iscritti e simpatizzanti per riempire la sala e e lo spazio antistante.
I temi affrontati erano di grande interesse ed attualità: le prospettive della sinistra dopo la debacle elettorale e l'infelice stagione dei congressi delle formazioni che avevano costituito la Sinistra Arcobaleno.
L'intervento di Claudio Fava è stato incentrato sull'analisi dei limiti che hanno caratterizzato il percorso unitario della sinistra, troppo verticistico ed improvvisato per risultare credibile agli occhi dell'elettorato. Una conferma esplicita è emersa dalle assisi nazionali delle varie formazioni che, se si esclude quella di Sinistra Democratica, sono state caratterizzate da una estrema frantumazione di posizioni e dalla ricerca esasperata di un'identità legata più a simbologie e miti del passato che non ai risultati di un'azione politica concreta.
Ritenendo profondamente errato un percorso identitario che accentua i distinguo anziché le ragioni dell'unità, si rende inevitabile prendere atto che sarà difficile ricostruire le condizioni per l'unificazione di tutta la sinistra.
D'altra parte la posizione assunta dal Partito Democratico, che ha dichiarato di non rappresentare più una formazione di sinistra, costituisce un dato di fatto che rende del tutto improponibile qualunque ipotesi di riavvicinamento tra forze che hanno scelto percorsi politici profondamente diversi.
In questo contesto la posizione di Sinistra Democratica è chiara e netta: avviare fin da subito la costruzione di quella Costituente della Sinistra lanciata al Congresso di Chianciano e di cui si sente fortemente il bisogno in tanta parte dell'elettorato che non ha condiviso le scelte neocentriste del Partito Democratico né la vocazione minoritaria e marginale della sinistra antagonista.
Fin dalle prossime settimane partirà quindi una forte mobilitazione per la realizzazione del progetto di costruzione di un soggetto unitario che raccolga tutti coloro che condividono l'esigenza di avere in Italia una forte sinistra capace di intervenire nei conflitti sociali, difendere i diritti dei lavoratori, salvaguardare l'ambiente, sviluppare la cultura e la ricerca, realizzare una politica di inclusione contro ogni discriminazione.
Queste posizioni, sottolineate da molti intervenuti al dibattito anche non iscritti a Sinistra Democratica, costituiscono la base di un lavoro di lungo e faticoso che è l'unica strada per tenere aperta in Italia la prospettiva di una società giusta, equa e solidale.