SIENA. Da Sienattiva riceviamo e pubblichiamo.
“Siena ha già pagato con un prezzo altissimo il non opporsi a volontà che non erano né proprie né tanto meno a proprio tornaconto, negli ultimi 20 anni. Ha già pagato e versato lacrime amare per quel senso di autarchia che ha guidato verso la narcosi e la fattiva incapacità di opporsi o quantomeno di perscrutare manager come minimo incapaci, se non addirittura peggio, od a politici telepilotati da altrove e privi di scrupoli e di berligueriana morale politica. La città non vuol più vedere la sua figlia migliore al centro di un fuoco di speculazione da una parte e di tentennamenti dall’altra oltre alle strumentali ed insistenti sollecitazioni di matrice europea. Il ministro Padoan ha ammesso che procedere a salvataggi di istituti di credito con denaro pubblico non è una ipotesi sconveniente così come, aggiungiamo noi, è stato effettuato da Germania e Regno Unito nello stesso momento in cui, in Italia, si calmieravano le preoccupazioni con delle semplicistiche dichiarazioni sulla solidità del sistema. Non c’è una soluzione sicura, né tantomeno facile, ma ad esempio quanto accaduto negli Stati Uniti nel 2008, con ingresso del Tesoro nel capitale ed annessa manovra di controllo ed accompagnamento fuori dalla crisi, ha dimostrato di saper dare ottimi risultati, anche superiori alle banali iniezioni di liquidità, di per sé inefficaci se non accompagnate da pianificazioni adeguate e verificate. Ma la città ed il suo tessuto politico e sociale non possono stare ad aspettare e prostrarsi con il cappello in mano. Siena deve ricostruire qualcosa, dal basso, che passi da ogni singola e dolorosa forca caudina: il chiarimento sulle distorsioni del credito ove erogato per motivazioni non riconducibili alla semplice sostenibilità economica, il sistema politico che ha fatto da progettista ed esecutore di un modello autolesionista, non sempre inconsapevole, i modi ed i meccanismi vigenti ed autoassolutori, fino ad arrivare al boccone troppo grosso per essere mandato giù, ovvero l’acquisto di Banca Antonveneta. Siena deve conquistare l’opportunità di un’importante azione di salvataggio tramite una serena, piena, rinnovata chiarezza e verità che possa, finalmente, permettere alla città di guardarsi in trasparenza e crearele condizioni di rinnovata fiducia che le consentano di lucrare quanto incedibile: la dignità di una esperienza secolare”.