Campanini (SpS): "Confermato il fallimento delle politiche lavorative del Partito Democratico"
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SIENA. La sempre maggiore diffusione di forme precarie di lavoro rende altrettanto precaria ed incerta la vita delle persone (giovani e meno giovani), soprattutto di chi è costretto ad accettare come forma di pagamento i famigerati voucher per le prestazioni di lavoro accessorio.
Partendo da questa considerazione, ho presentato un’interrogazione al Sindaco per conoscere l’andamento di questo fenomeno nel territorio del Comune di Siena e quante infrazioni sono state rilevate per il mancato rispetto del corretto uso dei voucher nel 2015 e nel 2016.
Con i voucher spesso, si sono sostituiti i contratti a chiamata, quelli intermittenti, i contratti atipici e altri casi di lavoro subordinato e non, con l’effetto di rendere ulteriormente incerto il lavoro. Oltretutto si assiste ad abusi come l’utilizzo dei voucher anche in settori dove non sarebbe concesso creando concorrenza sleale tra le aziende.
L’unico intervento fatto dal Governo per correggere distorsioni ormai evidenti, è l’istituzione della “tracciabilità” del voucher, ma si è rivelato inadeguato e non ha impedito l’aggiramento delle regole.
Le stesse cifre fornite dal Sindaco Bruno Valentini confermano l’incremento di questa forma di pagamento accessorio anche nella provincia di Siena, che con i 193mila voucher venduti nel primo trimestre 2016, si attesta su un clamoroso secondo posto in Toscana.
I numeri forniti dallo studio INPS e dallo stesso Sindaco confermano il totale fallimento delle politiche lavorative del Ministro Poletti e del job acts del Partito Democratico.
Non possiamo che sottoscrivere quello che emerge dalla ricerca INPS che definisce i voucher come” un girone infernale che non fa emergere il lavoro nero, servono solo a tenere basso il costo del lavoro.”
Ernesto Campanini ( Sinistra per Siena)