di Matteo Giambi Bonacci
SIENA. In provincia di Siena è cominciata la "notte dei lunghi coltelli" dentro il Pdl per la candidature alla provincia in vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno.
A far scoppiare un "caso" sembra sia stato il consigliere provinciale uscente e in quota An, Lorenzo Rosso, che secondo gli accordi presi a suo tempo non avrebbe dovuto chiedere di ricandidarsi per lasciare spazio alle nuove leve e comunque permettere un avvicendamento tra i dirigenti. E infatti degli altri quattro consiglieri uscenti(Ciccaglioni, Mencacci, Loretana Battistini e Angela Ciarrocchi) nessuno ha chiesto di potersi ricandidare.
Nonostante queste intese di massima, Lorenzo Rosso, anche "forte" di alcune conoscenze "politiche", sembra che stia riuscendo nell'impresa che scontenterebbe molti dirigenti locali, soprattutto dell'ex An, rischiando di far saltare gli accordi in molti comuni senza contare che magari qualcuno degli altri consiglieri uscenti potrebbe ripensarci e proporre la propria candidatura bloccando cosi' ogni tipo di rotazione del Pdl ai vertici provinciali.
Insomma una vera e propria mina vagante per i difficili e spesso instabili equilibri locali. Come, per esempio, il caso di Chianciano Terme dove i dirigenti locali di area An non gradirebbero una candidatura per le provinciali di Lorenzo Rosso soprattutto perche' fatto "calare dall'alto". Una sua candidatura in questo collegio elettorale, molto geloso della propria "autonomia", rischierebbe infatti di trascinare in una sconfitta il Pdl che invece ha buone chances di portare a casa un ottimo risultato soprattutto se il Popolo della Libertà candidasse per le provinciali l'attuale capogruppo in Consiglio Comunale, Pierpaolo Giglioni, che molti avrebbero voluto indicare a sindaco di Chianciano proprio per il consenso che l'esponente locale di estrazione di An ha sempre riscosso, per la sua onestà intellettuale, anche nelle file del centro sinistra.