"Il sistema-Siena è arrivato al capolinea"
SIENA. Il “SISTEMA SIENA” è arrivato al capolinea. Formatosi sulle ceneri della I° Repubblica e sulle disponibilità, senza precedenti, determinate dalla ricchezza della Fondazione Monte dei Paschi, questo sistema sconta oggi tutte insieme le crisi finanziarie nazionali e la scarsa lungimiranza locale.
L’acquisto di Antonveneta, la crisi della Fondazione Monte dei Paschi e quella, sia pure autonoma, dell’Università, oltre alle conseguenze sul bilancio comunale, ha prodotto una situazione senza precedenti, altamente preoccupante.
Inutile sottolineare le crisi del settore manifatturiero artigianale e quella commerciale che seguono l’andamento dell’economia del nostro Paese. Si aggiunga ciò che accade nel sistema sanitario e che si riverbera sull’Ospedale per offrire un quadro desolante.
Difficile non essere pessimisti.
Eppure dobbiamo sforzarci di non esserlo. Certo senza occultare responsabilità che sono evidenti e ben chiare perché nel momento in cui si richiedono sacrifici alla città e ai lavoratori, le assunzioni di responsabilità sono un atto necessario e doveroso.
Poi è però indispensabile guardare avanti e proporre idee e soluzioni per il futuro che comunque arriverà e può tornare ad essere positivo perché Siena ha risorse e potenzialità da far valere. Certo abbandonando la ‘’cultura della rendita’’ che ha caratterizzato la storia di Siena e dando spazio a coloro che intendono intraprendere valorizzando, e non usando, il nostro grande patrimonio che è culturale, artistico, architettonico, scientifico e caratterizzato da una rete solidale impareggiabile.
La crisi economica, che stiamo vivendo, ha evidenziato anche i limiti di una coalizione che si definisce Riformista, ma che in settori importanti e decisivi si è attestata quasi esclusivamente nella gestione del potere, seguendo logiche partitiche, scadendo in un sistema clientelare inefficiente e quindi non in grado di selezionare amministratori e beneficiari.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e ha determinato la fine anticipata del Consiglio Comunale eletto nel 2011. Questa vicenda ha amplificato ulteriormente la distanza tra i cittadini e la politica vestita troppo spesso di opportunismo, assenza di valori e egoismi di partito.
Ebbene il futuro dovrà produrre davvero cambiamenti epocali nella cultura della gestione della cosa pubblica e della Città. Nella selezione degli amministratori, che dovrà essere sempre legata alla qualità ed alla competenza. Nello svolgimento dell’amministrazione, nel rapporto con i cittadini. In altre parole si tratterà di produrre davvero una seria efficace e incisiva politica Riformista che abbia come priorità lo sviluppo (LAVORO), che produca ricchezza e benessere da distribuire alla comunità per una tenuta della coesione sociale (SOLIDARIETA’), oltre alla necessità di rendere ancora efficiente una macchina comunale resa fragile dal venir meno dei contributi governativi e della FMPS attraverso una incisiva azione di riorganizzazione amministrativa.
La situazione della città non consente più margini di errore. Come SIENA FUTURA e RIFORMISTI proponiamo un progetto che sia davvero riformista, attento al bene della città, al sostegno di chi non ce la fa da solo, e al contempo capace di incentivare chi è in grado di produrre impresa, idee, innovazione. Vogliamo un’amministrazione che guardi ai cittadini e che risponda alla loro volontà coinvolgendoli costantemente. Nelle cose da fare, nelle persone che la governano in grado per questo di introdurre il cambiamento necessario per una nuova stagione di prosperità.
Siena ha le risorse per poter risorgere. Può farlo se saprà essere unita al proprio interno. Con una campagna elettorale che individui idee e prospettive più ancora di un deludente scontro personalistico. Può farlo se sarà guidata da una classe politica onesta ed impegnata al conseguimento del bene comune
SIENA FUTURA e RIFORMISTI