Bezzini: "Siamo allo stallo più completo"
SIENA. “Sulla Siena – Firenze siamo allo stallo più completo e dal governo ancora nessuna risposta alla nostra richiesta di incontro sull’emergenza Autopalio”. Con queste parole Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena, interviene oggi (24 febbraio=, alla notizia dell’ennesimo rinvio del voto sulle risoluzioni dedicate al pedaggio in Commissione Ambiente della Camera, che slitta a martedì 1° marzo. “Dallo scorso mese di giugno la nostra Provincia, insieme a quella di Firenze e alla Regione Toscana, chiede al Ministro Matteoli una convocazione urgente per definire insieme un programma di investimenti e di progetti finalizzati ad ammodernare la Siena – Firenze. Fino ad oggi nessuno si è degnato di rispondere, continuando a disattendere le attese dei nostri territori. Dieci giorni fa, in Commissione ambiente, il viceministro Castelli, durante la discussione sui pedaggiamenti sui raccordi autostradali, si era detto disponibile a incontrarci. Ad oggi non abbiamo ricevuto né una telefonata né una comunicazione ufficiale, anche alla luce dell’ultima richiesta fatta pochi giorni fa”.
“Ribadendo la contrarietà al pedaggio – afferma ancora Bezzini – l’unica cosa che possiamo constatare, a meno di settanta giorni dal 1° maggio, è che il caos regna sovrano e che, ad oggi, le dichiarazioni fatte da Matteoli sull’ipotesi di escludere i cittadini e le aziende, non trovano nessun riscontro nella realtà. Con il rinvio del voto in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati di oggi, inoltre si concretizza sempre di più l’ipotesi che si arrivi a un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri per definire l’elenco delle strade da sottoporre a pedaggio, senza attendere il pronunciamento del Parlamento. In questo modo il pedaggio sulla Siena – Firenze potrebbe essere “calato dall’alto”, senza lasciare spazio alla discussione parlamentare e alla faccia del federalismo tanto sbandierato da questo esecutivo. Noi continueremo a fare tutto il possibile per urlare il nostro ‘no’ al pedaggio, portando avanti ogni forma di protesta, anche arrivando alle vie legali”.