Il futuro della formazione politica della sinistra
SIENA. Il comitato territoriale di Siena de l’Altra Europa con Tsipras ha avviato la discussione sul documento Revelli, ritenendo necessario produrre il proprio contributo alla riflessione che è in corso in merito al futuro della nostra formazione politica.
Innanzitutto preme sottolineare che dopo le elezioni Europee è seguito un periodo troppo lungo di indeterminatezza nella definizione della struttura della nostra formazione, che ha tra l’altro prodotto una evidente assenza dal dibattito politico generale, favorendo il troppo facile tentativo di accreditarci come episodio occasionale destinato ad esaurirsi rapidamente.
L’evoluzione della situazione politica ed economica dell’Europa e dell’Italia rendono invece urgente il delinearsi di un percorso di aggregazione delle forze che esprimono un disegno alternativo a quello oggi prevalente, che vede tutta l’attenzione concentrarsi su un’economia sempre più finanziarizzata, ed una politica divenuta mero supporto alle scelte delle oligarchie economiche, a discapito degli interessi generali della società.
Non a caso temi sempre più meritevoli di grande attenzione, come i cambiamenti climatici, la difesa del territorio e del paesaggio, la valorizzazione dei beni culturali, vengono affrontati come marginali ed occasionali, senza intervenire con decisione alla radice delle cause che determinano le crisi in corso.
E pervicacemente, nonostante il diverso avviso dell’opinione pubblica, si procede alla privatizzazione dei beni comuni, allo smantellamento dello stato sociale, alla distruzione dei diritti dei lavoratori.
Un processo di aggregazione di tutte le forze sensibili ed impegnate su questi temi non può avvenire solo in vista di scadenze elettorali, ma deve costituire un percorso permanente e di lunga lena che può vederci impegnati in un ruolo di coagulo, di promozione, di costruzione di un’alternativa vasta e credibile.
Ciò non di meno le elezioni sono un’occasione di verifica del nostro lavoro e debbono essere colte come un’occasione per mobilitare risorse, sensibilizzare le coscienze e dare fondo a tutte le energie di cui disponiamo. Tutto questo soprattutto in un momento in cui la base elettorale delle forze della sinistra manca di un punto di riferimento solido ed affidabile.
Però abbiamo bisogno, in un momento in cui la politica è preda di una deriva personalistica foriera di pericolose degenerazioni autoritarie, oggi avallate da una pericolosa sudditanza e subalternità dei mass media, di costruire fin da subito uno schema ed una prassi che sia alternativa tanto nel metodo quanto nei contenuti.
Per questo, superata la fase dei “saggi” che hanno encomiabilmente promosso e dato vita alla lista dell’Altra Europa per Tsipras in vista delle elezioni europee, che contro ogni previsione ci hanno consentito di affermare una presenza significativa nel parlamento europeo, oggi dobbiamo costruire una struttura che faccia della partecipazione e della condivisione i punti forza del suo essere.
Si tratta quindi di partire dalla costituzione almeno di una associazione che si dia regole chiare nella formazione degli indirizzi politici, nella definizione dei ruoli dei vari livelli organizzativi, nella scelta sugli assetti interni e nelle istituzioni.
Ciò significa superare la fase delle autocandidature nella formazione dei vari coordinamenti, che pur encomiabili per il fatto di aver messo a disposizione risorse utili al movimento, rischiano di essere autoreferenziali e non rappresentative dell’articolazione e della ricchezza delle competenze e sensibilità di cui complessivamente si dispone.
Nell’insieme occorre dare vita a meccanismi partecipativi diversi da quelli imperanti nel sistema politico italiano, che ci facciano essere e percepire come un luogo in cui le singole individualità sono apprezzate e valorizzate, e messe in condizione di produrre una elaborazione ed un’azione politica ricca, attrattiva ed in grado di coagulare nuove forze largamente presenti nella società.
In questo contesto il processo aggregativo, includente anche di quelle energie che già militano in formazioni politiche, associazioni e movimenti della società civile, non dovrà porre barriere o richiedere rinunce a qualsiasi autonoma sensibilità.
Non sarà chiesto a nessun partito o movimento di sciogliersi per confluire nell’associazione; se questo in futuro avverrà sarà solo la logica conseguenza del buon funzionamento del progetto e del fatto che ognuno si sentirà a casa propria dentro il contenitore che ha costruito.
Sarà garantito sin dall’inizio a tutte le persone, anche attraverso moderni strumenti informatici di democrazia partecipativa, di poter contribuire ed essere parte attiva del processo di ideazione, dibattito e deliberazione all’interno dell’associazione. In modo che nessuno si senta costretto da scelte altrui, ma accetti di mettersi in gioco con la consapevolezza del diritto ad essere ascoltato, a ricercare consenso sulle proprie posizioni e poter infine partecipare alle scelte.
Per intanto il Comitato Territoriale di Siena intende avviare al più presto la costituzione di una propria associazione, con l’impegno a far parte del percorso più generale che verrà avviato a livello nazionale, ed invita le altre espressioni del territorio a fare altrettanto, in modo da giungere alla tappa di gennaio con una realtà di cui le basi fondanti siano già state poste.
Comitato Senese L’Altra Europa
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