Si è costituita l'associazione. Per una clesse direigente adeguata
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SIENA. Siena Cambia si è costituita formalmente in associazione. Ne fanno parte iscritti e simpatizzanti di partiti del centrosinistra e del PD senese, ma soprattutto cittadini che non sono d’accordo con le scelte politiche fatte finora e che vogliono restituire alla città-capoluogo un governo e una classe dirigente seria e adeguata. Questa mattina, giovedì 31 gennaio, durante una conferenza stampa l’associazione è stata presentata da Fulvio Mancuso e da Bruno Valentini.
«Abbiamo segnalato per tempo l’esistenza di una drammatica emergenza democratica e sociale – ha detto Mancuso – e purtroppo avevamo perfettamente ragione e senza il recupero di un’intesa di fondo fra le forze sane della città saremo il terreno di scontro e di mediazione di interessi esterni al territorio».
«Gli errori di chi ha guidato la città ed il partito sono sotto gli occhi dei senesi – ha spiegato Bruno Valentini – c’è bisogno di un candidato nuovo, quello uscito dalle primarie è zoppo e dopo le ultime vicende è un candidato perdente. Noi facciamo un atto di generosità per la città e per il Pd, non vogliamo rompere il centrosinistra al quale apparteniamo e chiediamo di riaprire il confronto dopo il 25 febbraio. La città ha bisogno di un candidato forte ed io sono pronto a mettermi in gioco per unire ed allargare tutto il centrosinistra cittadino. C’è bisogno però che il candidato attuale del Pd faccia un passo indietro altrimenti la nostra disponibilità, e la mia in particolare, troverà altri modi per entrare nella competizione politica ed impedire lo smantellamento della città e della banca».
Fulvio Mancuso ha poi continuato spiegando il percorso che farà Siena Cambia da oggi in poi: Non siamo e non vogliamo essere una lista civica tradizionale, ma rappresentare il motore di un nuovo centrosinistra, alternativo ed integrativo a quello finora raccolto intorno alla stanca riproposizione dell’ex-sindaco Ceccuzzi. Dalle primarie del 20 gennaio è uscito un centrosinistra asfittico che perde consenso in città, giorno dopo giorno, e che rischia – lo vogliamo dire per tempo – di andare incontro ad un risultato negativo alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio e soprattutto di perdere le elezioni comunali del 27 maggio. Chi è responsabile delle principali scelte che ci hanno portato in questo vortice di decadenza economica e morale, deve fare un passo indietro.
Il futuro della città non è un inarrestabile declino, il Monte dei Paschi può riprendersi e dobbiamo reagire al progetto di progressivo smantellamento del ruolo della banca nel territorio senese e toscano. Chiediamo ai senesi di aderire a questa associazione per recuperare valori, di rettitudine, di coerenza, di impegno civile, di libertà di opinione, di capacità e competenza, e soprattutto di verità e trasparenza, che sono stati dilapidati dalla classe dirigente e che sono le premesse di un possibile rilancio.
Dopo le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, Siena Cambia chiederà che si riapra il confronto nel centrosinistra. Non siamo riusciti a partecipare alle primarie del 20 gennaio con la candidatura a Sindaco di Siena di Bruno Valentini, un amministratore esperto e concreto, un politico di esperienza ma esterno alle logiche ed alle scelte decisive che hanno precipitato il territorio in questa crisi drammatica, ma siamo intenzionati a non chinare più la testa davanti alla politica che si fa gruppo di potere personalistico, che perde pezzi ed ostacola alleanze più vaste.
Siena Cambia ha Bruno Valentini come candidato a Sindaco di Siena, ma non è un movimento personale o funzionale al destino di una sola persona. Tutt’altro. Vogliamo contribuire a costruire un centrosinistra più largo, allargato a persone non compromesse che in questi anni avevano avvertito per tempo degli errori che si stavano commettendo. Siena non può ridursi ad essere la tribuna elettorale dei partiti e dei mass media nazionali e deve mettere in campo un grande sforzo collettivo riformatore, che vada al di là dell’arco dei partiti tradizionali. Questo progetto dovrà essere costruito in modo partecipato e trasparente, ma, senza guide autorevoli ed estranee alle cause del disastro in corso, non potremmo opporci a chi intende approfittarne per portare altrove il Monte dei Paschi e ciò che ruota intorno marginalizzandoci definitivamente, in Toscana ed in Italia.
«Abbiamo segnalato per tempo l’esistenza di una drammatica emergenza democratica e sociale – ha detto Mancuso – e purtroppo avevamo perfettamente ragione e senza il recupero di un’intesa di fondo fra le forze sane della città saremo il terreno di scontro e di mediazione di interessi esterni al territorio».
«Gli errori di chi ha guidato la città ed il partito sono sotto gli occhi dei senesi – ha spiegato Bruno Valentini – c’è bisogno di un candidato nuovo, quello uscito dalle primarie è zoppo e dopo le ultime vicende è un candidato perdente. Noi facciamo un atto di generosità per la città e per il Pd, non vogliamo rompere il centrosinistra al quale apparteniamo e chiediamo di riaprire il confronto dopo il 25 febbraio. La città ha bisogno di un candidato forte ed io sono pronto a mettermi in gioco per unire ed allargare tutto il centrosinistra cittadino. C’è bisogno però che il candidato attuale del Pd faccia un passo indietro altrimenti la nostra disponibilità, e la mia in particolare, troverà altri modi per entrare nella competizione politica ed impedire lo smantellamento della città e della banca».
Fulvio Mancuso ha poi continuato spiegando il percorso che farà Siena Cambia da oggi in poi: Non siamo e non vogliamo essere una lista civica tradizionale, ma rappresentare il motore di un nuovo centrosinistra, alternativo ed integrativo a quello finora raccolto intorno alla stanca riproposizione dell’ex-sindaco Ceccuzzi. Dalle primarie del 20 gennaio è uscito un centrosinistra asfittico che perde consenso in città, giorno dopo giorno, e che rischia – lo vogliamo dire per tempo – di andare incontro ad un risultato negativo alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio e soprattutto di perdere le elezioni comunali del 27 maggio. Chi è responsabile delle principali scelte che ci hanno portato in questo vortice di decadenza economica e morale, deve fare un passo indietro.
Il futuro della città non è un inarrestabile declino, il Monte dei Paschi può riprendersi e dobbiamo reagire al progetto di progressivo smantellamento del ruolo della banca nel territorio senese e toscano. Chiediamo ai senesi di aderire a questa associazione per recuperare valori, di rettitudine, di coerenza, di impegno civile, di libertà di opinione, di capacità e competenza, e soprattutto di verità e trasparenza, che sono stati dilapidati dalla classe dirigente e che sono le premesse di un possibile rilancio.
Dopo le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, Siena Cambia chiederà che si riapra il confronto nel centrosinistra. Non siamo riusciti a partecipare alle primarie del 20 gennaio con la candidatura a Sindaco di Siena di Bruno Valentini, un amministratore esperto e concreto, un politico di esperienza ma esterno alle logiche ed alle scelte decisive che hanno precipitato il territorio in questa crisi drammatica, ma siamo intenzionati a non chinare più la testa davanti alla politica che si fa gruppo di potere personalistico, che perde pezzi ed ostacola alleanze più vaste.
Siena Cambia ha Bruno Valentini come candidato a Sindaco di Siena, ma non è un movimento personale o funzionale al destino di una sola persona. Tutt’altro. Vogliamo contribuire a costruire un centrosinistra più largo, allargato a persone non compromesse che in questi anni avevano avvertito per tempo degli errori che si stavano commettendo. Siena non può ridursi ad essere la tribuna elettorale dei partiti e dei mass media nazionali e deve mettere in campo un grande sforzo collettivo riformatore, che vada al di là dell’arco dei partiti tradizionali. Questo progetto dovrà essere costruito in modo partecipato e trasparente, ma, senza guide autorevoli ed estranee alle cause del disastro in corso, non potremmo opporci a chi intende approfittarne per portare altrove il Monte dei Paschi e ciò che ruota intorno marginalizzandoci definitivamente, in Toscana ed in Italia.