La nuova denominazione è "Siena Attiva"
di Augusto Mattioli
SIENA. Quando un vestito non va bene si cambia. Ed ecco il motivo per quale Siena Cambia, la lista di appoggio al sindaco Bruno Valentini, ha annunciato il cambio di nome . Da Siena cambia a Siena attiva. Lo ha annunciato questa mattina il coordinatore Francesco Passaro, facendo intendere che non si tratta di una riverniciatura ma un modo per iniziare un nuovo percorso politico nella gestione della cosa pubblica da parte del Comune diretto da Bruno Valentini. Passaro ha parlato a lungo nella conferenza stampa di stamani della necessità di crescita della città, della sua tutela materiale e immateriale, dell’attenzione che si deve avere per la sanità, l’ambiente, green economy, centro storico, fortezza, innovazioni strutturali. “Insomma guardare al medio e lungo termine – ha sottolineato – l’abito che abbiamo indossato fino ad oggi non è più adatto alla stagione che stiamo vivendo”.
In effetti l’abito di Siena Cambia si era sfilacciato fin quasi da subito con i due consiglieri vicini all’associazione Confronti di Alberto Monaci andare per conto proprio. “Una cosa normale se non condividevano il progetto prendere una strada diversa”, ha argomentato Passaro.
Si vedrà se il nuovo progetto è di loro gradimento. E’ invece gradito all’associazione “Oltre” degli ex Sel presente alla conferenza stampa con Pasquale D’Onofrio, che aderisce al gruppo. Sul lavoro svolto dall’attuale giunta dalla nuova lista si ammette (ma senza toni duri), che ci sono luci e ombre e che si potrebbe far meglio. In ogni caso, la cosa positiva è stata di avere messo il bilancio in sicurezza. “Ma ora è necessario un cambio di passo perché la gestione ordinaria non va più bene e noi vorremmo dare un contributo critico senza le timidezze passate“, ha proseguito Passaro. Che non ha mancato di criticare la decisione del Comune di nominare suo consulente di Pier Luigi Sacco per il progetto Horizon 2020, Creative Europe e Cosme: ”Non l’abbiamo capita. Per questo chiediamo una maggiore condivisione al sindaco nelle scelte dell’amministrazione e una maggiore attenzione ad una visione di insieme”.
Infine il tema del rimpasto: “Se c’è va bene” .