I fondatori illustrano le proprie scelte. Grafiche
SIENA. Gentile Direttore,
siamo rimasti sinceramente perplessi e amareggiati per le parole del Sig. Vigni, il quale, nell’ergersi a paladino di qualcuno evidentemente infastidito dal nostro impegno civico, si sbilancia in alcune riflessioni, anzi accuse, un po’ semplicistiche e spinte più da afflati squisitamente politici che da reali preoccupazioni istituzionali. Ci auguriamo che i toni sarcastici e livorosi utilizzati da Vigni in futuro possano essere da lui rivolti, semmai, nei confronti di chi ha portato Siena al disastro – e magari oggi si propone agli elettori come discontinuatore o addirittura come novità. Aspettiamo fiduciosi, ma non particolarmente interessati.
Ringraziamo però per l’opportunità che ci viene concessa per parlare, in maniera breve ma esaustiva, delle idee che hanno portato alla sintesi grafica e comunicativa del nostro simbolo. Un simbolo che richiama volutamente e inequivocabilmente al proprio interno la Balzana di Siena, emblema appartenente al Comune e per estensione, quindi, a tutti i cittadini. È così che intendiamo l’istituzione comunale: una comunità costituita da tutti i cittadini che partecipano insieme al vivere civile; una comunità che condivide il patrimonio storico e sociale del territorio e degli uffici che la amministrano. Ci dichiariamo colpevoli per aver utilizzato un simbolo che unisce tutti i cittadini, al di là delle ideologie, sotto un’unica identità veramente civica, libera e apartitica, perché è questo ciò di cui la città ha bisogno, e che al momento è assente, per risollevarsi nell’immediato futuro. A racchiudere la Balzana abbiamo raffigurato una raggiera circolare che è composta da elementi stilizzati riscontrabili nell’architettura del Palazzo Pubblico ed è volta a indicare unità e inclusione. I caratteri utilizzati sono Trajan (il primo carattere riconosciuto nella storia, che si può ritrovare inciso nella colonna Traiana) e Optima, che nella sua anatomia identifica ancora di più le curve della Balzana stessa. Il punto rosso è mobile lungo tutto l’arco della circonferenza e vuole rappresentare l’apertura di Siena C’è e – per estensione – della città stessa verso l’esterno e verso l’interno: non un circolo chiuso, quindi, ma un progetto ad ampio respiro aperto a tutte le istanze della società civile.
Il rispetto che abbiamo per la nostra città e per i simboli che ne fanno la storia ci avrebbe di sicuro impedito di “appropriarcene” se non fossimo stati fermamente convinti che è proprio da questo che occorre ripartire: la tradizione, il civismo, la senesità, per far tornare Siena protagonista del futuro.
Buongiorno Siena!
siamo rimasti sinceramente perplessi e amareggiati per le parole del Sig. Vigni, il quale, nell’ergersi a paladino di qualcuno evidentemente infastidito dal nostro impegno civico, si sbilancia in alcune riflessioni, anzi accuse, un po’ semplicistiche e spinte più da afflati squisitamente politici che da reali preoccupazioni istituzionali. Ci auguriamo che i toni sarcastici e livorosi utilizzati da Vigni in futuro possano essere da lui rivolti, semmai, nei confronti di chi ha portato Siena al disastro – e magari oggi si propone agli elettori come discontinuatore o addirittura come novità. Aspettiamo fiduciosi, ma non particolarmente interessati.
Ringraziamo però per l’opportunità che ci viene concessa per parlare, in maniera breve ma esaustiva, delle idee che hanno portato alla sintesi grafica e comunicativa del nostro simbolo. Un simbolo che richiama volutamente e inequivocabilmente al proprio interno la Balzana di Siena, emblema appartenente al Comune e per estensione, quindi, a tutti i cittadini. È così che intendiamo l’istituzione comunale: una comunità costituita da tutti i cittadini che partecipano insieme al vivere civile; una comunità che condivide il patrimonio storico e sociale del territorio e degli uffici che la amministrano. Ci dichiariamo colpevoli per aver utilizzato un simbolo che unisce tutti i cittadini, al di là delle ideologie, sotto un’unica identità veramente civica, libera e apartitica, perché è questo ciò di cui la città ha bisogno, e che al momento è assente, per risollevarsi nell’immediato futuro. A racchiudere la Balzana abbiamo raffigurato una raggiera circolare che è composta da elementi stilizzati riscontrabili nell’architettura del Palazzo Pubblico ed è volta a indicare unità e inclusione. I caratteri utilizzati sono Trajan (il primo carattere riconosciuto nella storia, che si può ritrovare inciso nella colonna Traiana) e Optima, che nella sua anatomia identifica ancora di più le curve della Balzana stessa. Il punto rosso è mobile lungo tutto l’arco della circonferenza e vuole rappresentare l’apertura di Siena C’è e – per estensione – della città stessa verso l’esterno e verso l’interno: non un circolo chiuso, quindi, ma un progetto ad ampio respiro aperto a tutte le istanze della società civile.
Il rispetto che abbiamo per la nostra città e per i simboli che ne fanno la storia ci avrebbe di sicuro impedito di “appropriarcene” se non fossimo stati fermamente convinti che è proprio da questo che occorre ripartire: la tradizione, il civismo, la senesità, per far tornare Siena protagonista del futuro.
Buongiorno Siena!
I soci fondatori di Siena C’è