"Una risorsa d’emergenza che diventi una scelta strutturale”
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SIENA.Da Siena Attiva riceviamo e pubblichiamo.
“Utilizziamo la via ferrata per arginare, intanto con una risposta temporanea alla crisi della viabilità urbana congestionata e poi per risolvere un paradosso “strutturale”. La chiusura di alcune strada urbane per lavori ha messo sotto gli occhi di tutti come sia fragile l’equilibrio della viabilità urbana senese, come ne sia necessaria una concreta e corretta pianificazione del traffico, compresa all’interno del grande assente Piano della Mobilità, più volte richiesto da Siena Attiva.
Le condizioni più critiche sono ravvisate sulla direttrice Bettolle-Siena, all’altezza del Ruffolo, e su quella Val d’Arbia-Siena, all’altezza Coroncina; stiamo parlando di due note forche caudine, già difficoltose in normali condizioni, che si sono venute ad aggravare notevolmente con la chiusura di Via Peruzzi. Difficoltà che si riversano a cascata su tutta la zona Sud-Est della città.
Se ne parla da 20 anni ma, nonostante la validità della proposta, nessuno l’ha mai utilizzata: la metropolitana di superficie. Per quanto possa essere complesso strutturarla secondo il piano di fattibilità risalente al 2006, va notato come, esattamente nelle due direttrici critiche siano collocate, a meno di 10 minuti di tempo-treno da Siena, due stazioni pressoché completamente inutilizzate, Arbia e Siena Zona Industriale (nei pressi di Isola d’Arbia). In queste transitano oltre 20 treni medi al giorno senza che quasi nessuno faccia fermata. Sembra l’uovo di Colombo pensare anche solo, in prima battuta, di far fermare tutti i convogli almeno nelle due stazioni suddette, da utilizzare come “zona scambio” dove lasciare l’auto e prendere il treno. In 9 minuti da Arbia si giunge a Siena, tempo che si riduce dalla Zona Industriale. E magari, altrettanto semplicemente, sperimentare nelle sole ore di punta un servizio navetta anche con un solo modulo di Minuetto, il vagone automotrice da oltre 120 posti seduti; una navetta che in meno di 15/30 minuti riesce a portare i passeggeri di un centinaio di auto alla stazione ed a riportarne altrettante fuori. Il tutto favorito dalla presenza della risalita dalla stazione e da un adeguato sistema di mobilità urbana, eventualmente da potenziare nei soli momenti di extrarichieste. A tutto questo va indiscutibilmente aggiunta una adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione nei riguardi dei potenziali fruitori.
Sosteniamo convintamente l’opportunità di utilizzare un periodo di prova di alcuni mesi, corrispondenti almeno al periodo di chiusura di Via Peruzzi, trasformando la difficoltà in opportunità; tale periodo di prova darebbe chiaramente la possibilità di attuare una sperimentazione pilota propedeutica al possibile avvio del progetto di metropolitana di superficie. Il disagio alla circolazione è sotto gli occhi di tutti e, per promuovere una azione del Sindaco verso l’Amministrazione delle ferrovie abbiamo depositato nel consiglio del 25 ottobre una interrogazione urgente, non ritenuta tale dal Presidente del Consiglio e derubricata ad ordinaria. Vogliamo comunque porre questa proposta sul tavolo per tentare tutto il possibile al fine di attenuare il disagio di oggi e risolvere anche strutturalmente un problema evidente avviando una svolta coraggiosa. Nove minuti di treno, contro due ore di coda. Vale la pena discuterne accelerando sui tradizionali “tempi politici” e costruendo su questa proposta un progetto capace di raccogliere il necessario consenso”.