
SIENA. Da Siena Attiva riceviamo e pubblichiamo.
“Riaffermare il ruolo storico e strategico della Fondazione MPS per la comunità di riferimento, in antitesi con il distacco che di fatto si è creato a causa di un atteggiamento spesso alieno dagli interessi della comunità che la Fondazione avrebbe dovuto curare nel modo migliore. Questo l’elemento fondamentale per dettare la linea dell’Ente, linea che deve passare attraverso il recupero di un dialogo con comunità ed istituzioni senesi, il proseguimento dell’azione di efficientamento economico e l’individuazione di investimenti mirati sul territorio. Diventerà, in questo quadro, determinante che la Fondazione MPS investa una parte delle proprie risorse direttamente sul territorio di riferimento, ovvero ricercare opportunità di “investimenti correlati alla missione”, che consentano, insieme alla generazione di un’adeguata redditività, di perseguire in modo diretto gli obiettivi di missione. E sarà inoltre determinante stimolare ulteriori modalità alternative e innovative di intervento sul territorio, ad esempio tramite la predisposizione di apposite piattaforme per il crowdfunding e la strutturazione di partenariati, anche con soggetti pubblici, per l’accesso a meccanismi di finanziamento nazionali e transnazionali.
Durante questo percorso, in parte già intrapreso, auspichiamo che lo statuto stesso della Fondazione sia oggetto di una riflessione che porti alle modifiche necessarie ed opportune sia per rendere adeguata la governance della FMPS ai cambiamenti intervenuti sia per evitare una eccessiva autoreferenzialità insita in alcuni meccanismi come, ad esempio, quello della designazione che, di fatto, mette in mano alla Deputazione uscente un potere di influenza sulla effettiva nomina della nuova Deputazione. Rifuggiamo e condanniamo qualunque tentativo in atto o in ideazione che si ponga come unico scopo quello di colonizzare un luogo di potere come la Fondazione, meccanismi cari ad una vecchia politica e ad un metodo fallimentare e devastante che abbiamo sempre combattuto.
Chiediamo una Fondazione che sia meccanismo trasparente e motore di sviluppo, vicino al territorio, ed in cui i deputati per l’organo di indirizzo riflettano la dovuta sensibilità verso i bisogni e le tradizioni della città assumendosene obbligo morale. Il miglior atto di indirizzo senza la dovuta fase operativa diventerebbe, altrimenti, il più bel quadro mai dipinto”.