Il Comune deve collaborare con le associazioni per il bene della città
SIENA. Probabilmente dipende dall’effetto “traino” esercitato dalle Contrade, secolari depositarie del concetto stesso di associazionismo e mutuo soccorso, a Siena esistono ben 93 Associazioni artistiche, ricreative e culturali, una ricchezza nella ricchezza!
Dovrebbe essere visibilissima questa città, così bella, così attiva, così rivolta al prossimo, a chi ha bisogno, e invece spesso dai nostri amministratori questa città non viene vista, non viene interpellata, tantomeno sostenuta e raramente incoraggiata.
Chi suona, chi canta, chi balla, chi si occupa di malati, chi di animali, di bisognosi, chi da una mano all’ospedale in corsia, chi vuol tenere le mura pulite, chi si occupa di opere d’arte da mantenere, chi fa volontariato e assistenza. Questa parte di Siena, bella pulita, attiva, deve avere dalle Istituzioni Comunali il riconoscimento che merita.
La collaborazione da parte dell’amministrazione è non solo un atto dovuto, ma conviene al Comune stesso, ove le associazioni riescono spesso a realizzare quanto il pubblico fatica a coordinare.
E allora cerchiamo un cambio di passo in questo senso, abbiamo bisogno di uffici comunali che non trattino le associazioni come postulanti col cappello in mano, come spesso mi dicono avvenga purtroppo, ma come risorse imprescindibili per il Comune stesso, con la profonda gratitudine e lo spirito di collaborazione che deve legare enti i cui scopi finali da perseguire sono gli stessi, gli interessi e i servizi resi ai cittadini senesi, specie, naturalmente, quelli che si trovano in difficoltà.
Michele Preve e Federica Sartini (Siena Aperta)