"PD e Lega se vogliono possono evitare l'acquisto di UniCredit"
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SIENA. Da Sinistra Italiana riceviamo e pubblichiamo.
“La vicenda di Banca Mps non è una piece di commedia dell’arte, dove ognuno può interpretare un ruolo su un canovaccio noto. I dipendenti, la città, Siena, e la sua provincia, non riescono più a rialzare la testa dal giorno in cui l’istituto di credito più antico al mondo è entrato nel vortice di una crisi sistemica di mala gestione. L’inizio della trattativa per la vendita a UniCredit ha scatenato reazioni e dichiarazioni roboanti, da parte di Pd e Lega, in piena campagna elettorale per il seggio suppletivo di Siena: peccato che sono i due azionisti di riferimento del governo Draghi.
Non facciano propaganda, se vogliono hanno tutti gli strumenti per far cambiare strategia e scelte all’esecutivo. Ma non lo faranno, il loro è solo marketing elettorale. Eppure, un’alternativa ci sarebbe.
Non è vero che “l’Europa ce lo impone”. In Germania, altre banche pubbliche sono state salvate senza essere svendute.
Lo Stato italiano detiene oltre il 60% delle azioni di MPS e il Ministero del Tesoro, senza dare informazioni ufficiali, ha intrapreso una fase negoziale con UniCredit per la cessione di alcuni settori della banca.
UniCredit vorrebbe acquisire solo la parte sana della banca, oltre a riservarsi il pieno potere anche di decidere cosa salvare e cosa affondare riguardo alla parte commerciale della banca senese.
Questa è la consueta privatizzazione degli utili e collettivizzazione delle perdite: noi diciamo NO. A rischio ci sono circa 6.000 posti di lavoro, come conferma il sindacato FISAC CGIL di Siena, che pare poco convinto delle rassicurazioni del ministro dell’Economia Franco. Come sempre in questi casi la finanza più bieca, più crudele, i colletti bianchi più cinici, scaricano il costo sulla gente comune che per vivere deve lavorare.
Come Sinistra Italiana siamo vicini alle lavoratrici ed ai lavoratori di MPS che oggi stanno vivendo l’ennesimo periodo di grande incertezza e sofferenza. Tutte le forze politiche si dichiarano contrarie alla svendita di Banca Mps: Sinistra Italiana dice basta alle parole al vento e si passi ai fatti concreti. Chiediamo che si blocchi in Parlamento questa operazione scellerata.
Noi crediamo che sia possibile creare una seria e solida alternativa allo spezzatino della banca senese, l’unica alternativa che può garantire che la direzione dell’istituto possa rimanere a Siena: lo Stato deve mantenere le quote di maggioranza di MPS procedendo alla sua ricapitalizzazione ad opera del Ministero del Tesoro, per la definizione di una missione di supporto all’economia nazionale, allo sviluppo delle filiere produttive strategiche e alla realizzazione del Pnrr.
È arrivato il momento anche di sfatare la motivazione sparata quotidianamente da alcuni mass media e politici compiacenti che la banca deve essere per forza privatizzata. Nel 2020 in Germania sono state salvate banche in difficoltà grazie all’intervento pubblico, come la NordLb, banca del Lander della Bassa Sassonia e Sassonia-Anhalt, una banca a maggioranza pubblica del 65%.
La Lega attacca lo “strapotere della sinistra” fingendo di non conoscere che la crisi di Banca Mps affonda le radici in un patto scellerato tra esponenti Pd locali e la destra verdiniana (peraltro quella vicina ora a Italia Viva, che plaude all’operazione di svendita). Il Pd assicura che farà autocritica, attendiamo atti concreti.
Come Sinistra Italiana ci adopereremo in Parlamento e lotteremo insieme ai lavoratori per evitare la svendita e la scomparsa del Monte dei Paschi di Siena”.