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SIENA. Si apre una settimana decisiva per la soluzione alla carenza patrimoniale di Banca MPS, nei giorni scorsi vi sono stati appelli delle Istituzioni, dal Comune di Siena alla Regione, suggeriscono percorsi al Governo e non solo perché sul futuro della Azienda Monte ci sia la necessaria attenzione.
Come dargli torto, il passaggio che attende gli azionisti della banca più antica del mondo è certamente difficile ed inevitabile, mettere mano al portafoglio e rafforzare il capitale.
Gli appelli sentiti e letti hanno il sapore del passato, nessuna delle azioni necessarie alla Azienda Monte è nella disponibilità politica e tanto meno finanziaria delle Istituzioni locali. La complessa partita di queste ore la giochi chi ha la competenza per farlo. E’ urgente restituire alla Banca solidità patrimoniale e capacità di ritornare a produrre reddito per il territorio e per chi ci lavora.
Qualora non fosse chiaro desidero sottolineare che il destino, dell’Azienda MPS, non è nella facoltà della comunità locale, quindi gli appelli non potranno che perdersi nell’immenso mare delle inutilità e del rammarico sussurrato che si percepisce per le strade del centro di Siena.
C’è una domanda a cui si deve dare risposta. Da dove può ripartire la comunità locale?
Siena deve ripartire occupandosi di dare effettiva solidità alle Istituzioni che gli appartengono a partire dalla Fondazione Monte dei Paschi.
La Fondazione, artefice e vittima di 10 anni di gestione dissennata della Città, deve ripartire dal patrimonio residuo per poter essere in un futuro, speriamo non lontano, nuova leva per lo sviluppo del territorio. Perché sia possibile il raggiungimento di una stabilità patrimoniale solida sono urgenti scelte inequivocabili.
Le Istituzioni cittadine nessuna esclusa hanno il dovere e l’obbligo di favorire, senza se e senza ma, il rafforzamento patrimoniale della Fondazione MPS attraverso azioni e comportamenti che ne agevolino il percorso.
Il capitolo patrimonializzazione della Fondazione MPS, non può essere lasciato solo all’attesa dell’esito delle azioni risarcitorie, ma deve essere prima di tutto al centro dell’interesse di tutte le Istituzioni Cittadine e del territorio.
Non c’è tempo per rinviare le decisioni. La comunità locale deve saper scegliere se preservare il patrimonio residuo disponibile della fondazione, oppure continuare a consumarlo, avvalendosi di tecnicismi amministrativi, per onorare vecchie erogazioni su utili non disponibili.
Purtroppo siamo in presenza ad paradosso tutto senese, mentre c’è tutta una comunità Istituzionale e Politica che si interroga e si prodiga su come trovare una soluzione al patrimonio della Banca, la stessa appare distratta o peggio avida di risorse e non curante del patrimonio della Fondazione MPS.
La Città può ripartire contando sulla leva e sul ruolo della Fondazione MPS e quindi, difendendo il patrimonio residuo per ricostruire patrimonio futuro utilizzando tutte le azioni positive disponibili per tornare ad avere “utili veri” a servizio della comunità.
Sergio Betti
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