Profumo intervistato da Rizzo alla Festa Democratica
SIENA. (a. m.) “Senza Viola e me la banca non esisterebbe”, ha detto Alessandro Profumo, presidente di Banca Monte Paschi, alla festa provinciale del Pd, nel corso di una intervista del giornalista del Corriere della Sera Sergio Rizzo. “Non c’é arroganza in quello che dico – ha proseguito – ma per la banca la probabilità di essere nazionalizzata era molto forte”. Il presidente di Mps ha anche sottolineato che il pericolo di una nazionalizzazione non appare affatto scongiurato e si faranno tutti gli sforzi necessari per restituire il prestito di stato, ma che il “contesto esterno non aiuta”. Profumo parla anche di un “aumento di capitale consistente”, di “un impatto sulla Fondazione Mps in termini di capitale sociale” e “alla fine del percorso” di una Fondazione “sensibilmente sotto il 10%”. Ed auspica che Montepaschi “tra 5 anni, sarà una banca indipendente, basata a Siena, con molti meno sportelli, con una qualità ed una tecnologia di servizi migliori”. Per fare questo “dovremo aver fatto una riduzione dei costi molto consistente.
Poi, parlando del suo arrivo a Siena, ha riferito che non avrebbe voluto avere l’incarico di amministratore delegato della banca, come gli era stato proposto: “Non volevo avere lo stesso ruolo di Unicredit, essendo impegnativo e corrosivo. Ho detto di no per due mesi, essendo la situazione della banca complessa. Poi ho pensato che era opportuno dare un contributo”, però come presidente.
“Se esistono investitori stranieri ben vengano”, ha detto Profumo, facendo riferimento alle recenti dichiarazioni del sindaco Bruno Valentini, che aveva parlato di soci stranieri interessati alla banca. “Mi sembra strano – ha aggiunto – che non ne abbiano parlato con chi detiene il 33% delle azioni”, ossia la Fondazione Monte dei Paschi. “Poi – ha proseguito Profumo -, eventualmente, questi soggetti non devono andare bene solo a noi, ma anche alla Banca d’Italia. Io non sono andato a cercare nessuno, la situazione di incertezza non ce lo permette”. “Se poi – ha ripetuto – ci sono nuovi soci, ben vengano. Parlare – ha concluso Profumo – é molto piu’ semplice che mettere i soldi sul tavolo”.
“Quando le scelte delle persone sono basate su logiche di appartenenza, qualunque essa sia, e non sulla capacità, si finisce per mettere insieme delle persone che privilegiano appunto la logica dell’appartenenza ed é quello che é stato fatto al Monte dei Paschi, un problema rilevante”. Profumo ha aggiunto un altro aspetto riguardante la crisi della banca, sottolineando che “avendo un assetto proprietario cristallizzato si é fatta l’acquisizione di Banca Antonveneta pagandola per cassa”.
No comment di Profumo sull’incontro con Letta, che pare aver ringalluzzito il titolo in Borsa.
Poi, parlando del suo arrivo a Siena, ha riferito che non avrebbe voluto avere l’incarico di amministratore delegato della banca, come gli era stato proposto: “Non volevo avere lo stesso ruolo di Unicredit, essendo impegnativo e corrosivo. Ho detto di no per due mesi, essendo la situazione della banca complessa. Poi ho pensato che era opportuno dare un contributo”, però come presidente.
“Se esistono investitori stranieri ben vengano”, ha detto Profumo, facendo riferimento alle recenti dichiarazioni del sindaco Bruno Valentini, che aveva parlato di soci stranieri interessati alla banca. “Mi sembra strano – ha aggiunto – che non ne abbiano parlato con chi detiene il 33% delle azioni”, ossia la Fondazione Monte dei Paschi. “Poi – ha proseguito Profumo -, eventualmente, questi soggetti non devono andare bene solo a noi, ma anche alla Banca d’Italia. Io non sono andato a cercare nessuno, la situazione di incertezza non ce lo permette”. “Se poi – ha ripetuto – ci sono nuovi soci, ben vengano. Parlare – ha concluso Profumo – é molto piu’ semplice che mettere i soldi sul tavolo”.
“Quando le scelte delle persone sono basate su logiche di appartenenza, qualunque essa sia, e non sulla capacità, si finisce per mettere insieme delle persone che privilegiano appunto la logica dell’appartenenza ed é quello che é stato fatto al Monte dei Paschi, un problema rilevante”. Profumo ha aggiunto un altro aspetto riguardante la crisi della banca, sottolineando che “avendo un assetto proprietario cristallizzato si é fatta l’acquisizione di Banca Antonveneta pagandola per cassa”.
No comment di Profumo sull’incontro con Letta, che pare aver ringalluzzito il titolo in Borsa.