"Puntare sulla chiarezza e sulla semplicità può davvero rappresentare la ricetta giusta per traghettare la Banca verso una nuova normalità"
SIENA. Abbiamo letto con grande attenzione il nuovo Piano Industriale del Monte e ascoltato le dichiarazioni dell’AD Luigi Lovaglio. Ci sembra che il piede di partenza sia quello giusto.
Già il fatto che l’AD abbia scelto di presentare il Piano a Siena, nella Sala San Donato, ovvero nel cuore storico della Banca, segna una discontinuità perlomeno simbolica rispetto agli ultimi anni che avevano visto il baricentro decisionale spostarsi sempre più verso Milano e Roma.
Puntare sulla chiarezza e sulla semplicità può sembrare una scelta riduttiva ed eccessivamente minimalista, ma in realtà può davvero rappresentare la ricetta giusta per traghettare la Banca verso una nuova normalità, fatta di concretezza ed efficacia, dopo tanti anni di Piani mai rispettati.
Il primo banco di prova del nuovo Piano sarà la gestione dell’esodo. Far uscire entro la fine dell’anno 3500 persone significa attuare in tempi strettissimi un’azione di razionalizzazione mai vista. Pertanto, mentre prendiamo atto con soddisfazione che le uscite saranno volontarie, non possiamo trascurare l’impatto che ciò avrà sulla qualità dei servizi e sui carichi di lavoro di chi resterà.
Ad ogni modo, come si sul dire, “buona la prima”. Non cesseremo quindi di esercitare una attenta vigilanza sull’attuazione del Piano, affinché non si riaffaccino le solite tentazioni sulla Banca che, a seconda dei casi, possono essere quelle di tornare a essere soggetta alle scelte eterodirette della politica oppure quelle di creare condizioni “inevitabili” per la sua svendita.
Circolo Sena Civitas