23mila famiglie e l'indotto campano del lavoro al Monte
SIENA. Da Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo
“Mantenendo ferma la nostra linea di difesa occupazionale e legame con il territorio, ci preme evidenziare che il Monte dei Paschi, pur non essendo più la Banca di Siena, resta comunque un caposaldo economico e occupazionale a livello nazionale e, in particolare, a livello del nostro territorio e della nostra città. Da ciò deriva una preoccupazione di fondo, che ci porta a richiedere che ogni valutazione segua parametri oggettivi relazionando i dati del piano industriale con quelli dell’andamento economico dell’Istituto bancario.
Oltre 23 mila famiglie, di cui circa 3000 a Siena, vivono del reddito percepito lavorando al Monte dei Paschi; a queste si aggiungono quelle che vivono sull’indotto. Quindi, a nostro modesto avviso le verifiche, che devono rappresentare momenti di massima trasparenza, vanno effettuate non sulla base di andamenti borsistici giornalieri, ma su dati complessivi di un piano industriale pluriennale.
Certo è che occorre attenzione e continuo monitoraggio al fine di evitare “scivoloni” del tipo “la prevista alienazione del patrimonio artistico della Banca per 121 milioni”, oggi impedita grazie all’intervento di Sena Civirtas e a quello della Soprintendenza (vincolo di collezione)
Infatti l’alienazione era stata approvata dal ministro dell’Economia Padoan, per altro eletto recentemente parlamentare nel collegio di Siena, con aperto supporto anche del sindaco Valentini”.