SIENA.Dal Circolo Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo.
“Da tempo, in seno ad alcune componenti delle opposizioni, viene discusso il tema dello scioglimento della Fondazione MPS.
Come circolo Sena Civitas abbiamo deciso di chiarire la nostra posizione riferendoci dettagliatamente ai disposti statutari e normativi, al fine di rendere noti i limiti imposti e i rischi politici delle posizioni dibattute.
Il vecchio statuto della Fondazione MPS all’Art. 8 comma 2 lettera “c” riportava, fra le competenze della Deputazione Generale, lo “scioglimento della Fondazione e devoluzione del suo patrimonio come disciplinato al successivo art. 23”. Nell’articolo 23 si leggeva quanto segue:-“Fermo restando quanto disposto dall’art. 11 del D.
Lgs 17/5/1999 n. 153, in caso di scioglimento della Fondazione, il patrimonio è devoluto ad una o più Fondazioni, anche di nuova costituzione, scelte con delibera della Deputazione Generale, sentiti il Comune e la Provincia di Siena, per assicurare la continuità degli interventi nel territorio e nei settori interessati dalla Fondazione posta in liquidazione”.
Nel “nuovo statuto”, in vigore dal giugno 2016, non è più presente il contenuto del precedente Art. 8 comma 2 lettera “c” e all’Art. 23 è scritto :-“In materia di scioglimento della Fondazione si applicano le disposizioni di cui all’Art. 11, comma 7, del D. Lgs 17/5/1999 n. 153”.
L’Art . 11, comma 7, del D. Lgs sopra richiamato, stabilisce che “L’autorità di vigilanza, sentiti gli interessati, può disporre con decreto la liquidazione della Fondazione in caso di impossibilità di raggiungimento dei fini statutari e negli altri casi previsti dallo statuto. L’eventuale patrimonio residuo è devoluto ad altre Fondazioni , assicurando, ove possibile, la continuità degli interventi nel territorio e nei settori interessati dalla Fondazione posta in liquidazione”. Sempre in base all’Art. 11 del D. Lgs “L’Autorità di vigilanza, sentiti gli interessati, può disporre con decreto lo scioglimento degli organi con funzione di amministrazione e di controllo della
Fondazione, quando risultino gravi e ripetute irregolarità nella gestione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative e statutarie, che regolano l’attività della Fondazione”.
Alla luce di quanto sopra, la richiesta di scioglimento della Fondazione non solo è “formalmente
e sostanzialmente impossibile da attuarsi” ma, anche se solo per ipotesi venisse richiesta “politicamente” all’Autorità di vigilanza la valutazione di sciogliere la Fondazione per crearne una nuova, sempre legata al territorio, metteremmo in mano a terzi anche i 400 milioni residui di patrimonio della Fondazione, senza nessuna garanzia di ottenere miglioramenti statutari e gestionali.
A nostro avviso l’ipotesi è quindi da scartare. Potrebbero essere da valutare, eventualmente, suggerimenti di modifiche statutarie da sottoporre all’approvazione dell’Autorità di Vigilanza che rendano più stringenti gli indirizzi e favoriscano la contrazione dei costi.
Resta comunque la nostra ferma convinzione che i veri cambiamenti si possono ottenere solo voltando pagina e con un ricambio politico alla guida dell’Amministrazione comunale.”