Il fenomeno dei questuanti e dell'accattonaggio che pare "organizzato"
SIENA. ll Circolo Sena Civitas, per mezzo del consigliere comunale Pietro Staderini, dirigente del Circolo stesso, aveva presentato una interrogazione affinché fosse resa noto lo sviluppo delle presenze in ambito comunale dei migranti e ne verrà presentata una ulteriore per sollecitare l’amministrazione e le istituzioni competenti a un efficace presidio delle dinamiche successive.
Chi, come noi, “vive la città”, avrà certamente notato in prossimità dei parchimetri, all’ingresso di molte attività commerciali (bar, panifici, supermercati ecc), la presenza di extracomunitari che chiedono la carità, sempre più insistentemente e, a volte, con petulanza. Questo fenomeno si è aggiunto all’accattonaggio ricorrente nelle vie principali e in prossimità delle chiese.
L’altro dato evidente è il collegamento fra i vari questuanti, come se vi fosse fra loro una conoscenza e una “regia”. Ciò sta creando non pochi problemi, disagi e preoccupazioni ai singoli cittadini che si vedono seguire o avvicinare da più persone contemporaneamente, nonchè alle attività commerciali. Da notizie avute informalmente sembrerebbe che questo sia dovuto alla presenza di persone che hanno raggiunto l’Italia con mezzi di fortuna, provenienti principalmente dalla Nigeria, Camerum, Gambia ecc., chiedendo lo status di “rifugiato politico”.
Sono persone che la Prefettura ha collocato nelle strutture di Monastero, Il Santo di Monteriggioni, Il Picchetto di San Lorenzo a Merse ecc.. Per ogni richiedente asilo, lo Stato impegna l’importo giornaliero di circa 35 euro, per garantire vitto, alloggio, vestiario, telefono e insegnamento della lingua italiana. La cifra va considerata nella sua entità complessiva; esempio, per accogliere un nucleo familiare di 4 persone una struttura riceve oltre 4.150 euro al mese. Questo status di “rifugiato” o “profugo”, viene valutato periodicamente da una Commissione ministeriale e nei mesi di attesa si ha una specie di “limbo giuridico”. Se la Commissione dovesse respingere la domanda di asilo, come frequentemente avviene, sempre a spese dello Stato viene inoltre fornito ai migranti un avvocato per sostenere un ricorso.
Questa allarmante situazione si sta diffondendo e non appaiono evidenti gli interventi delle Istituzioni che, come Circolo, sollecitiamo affinché rendano note e pubbliche le loro iniziative di contrasto all’accattonaggio diffuso e organizzato, a vantaggio anche di una maggiore percezione di sicurezza.
Circolo Sena Civitas