SIENA. Come si conciliano i 120€ di mensa scolastica che il Comune di Siena chiede ai bambini non residenti con quello che il sindaco Valentini ha definito il “bilancio della svolta”, parlando del previsionale 2016? Come si conciliano questi 120€ con la dichiarazione che “messi a posti i conti comunali possiamo operare senza aumentare le tasse”? Come si conciliano, quindi, le dichiarazioni del primo cittadino con la dicotomica realtà dei fatti?
Al solito siamo di fronte a una mistificazione e si dichiarano cose nascondendone altre. Come facciamo a non vedere che il 17% dei 20 milioni di euro per nuovi investimenti, è finanziato con il ricorso a nuovo indebitamento? E’ credibile che questo debito non ricada sulle tasche dei cittadini in forma di tasse comunali?
I non residenti a Siena, per far pranzare i propri figli a scuola, saranno costretti a pagare 120€ di mensa (il massimo della “tariffa”) per ogni bambino, per ogni mese scolastico poiché residenti in altri comuni. Apriamo allora una discussione e muoviamo tutte le leve a nostra disposizione affinché il Comune di Siena si faccia apripista per la tanto agognata “fusione dei comuni”. Fusione che passi necessariamente ed esclusivamente dall’individuazione e dall’accorpamento di quelle funzioni “essenziali” che dai comuni contermini gravano sul capoluogo.
Quale attività sta esercitando il Comune di Siena per risolvere questo costoso e fastidioso problema? E’ un problema minore poiché non riguarda i propri elettori?
No, non ci piace questo metodo di agire il ruolo di amministratori di un Comune e non ci piacciono affatto le insufficienze amministrative dei nostri governanti.
Un amministratore bravo e responsabile, può dichiarare di avere un buon bilancio se non può permettersi di pagare la mensa ai bambini non residenti? E un buon amministratore può permettersi di ricevere delle firme dei cittadini e non dare risposte adeguate in termini economici che non sia il pagamento totale di un servizio?
Questo agire, a nostro avviso, è sintomo di un’Amministrazione chiusa nei propri problemi e avulsa alla comunità di riferimento che, in caso del Capoluogo, oltrepassa i confini comunali.
Non solo Siena deve dare una risposta efficace ma deve sentirsi responsabile nei confronti dei comuni contermini e nei confronti delle dinamiche che investono il proprio territorio, come i residenti dei comuni vicini che scelgono o sono costretti a scegliere la nostra città per i servizi socio-educativi.
Circolo Sena Civitas