SIENA. Da Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo.
“A fronte del nostro comunicato inviato il 21 u.s. apprendiamo con stupore che il candidato Pierluigi Piccini, solitamente attento soprattutto a ottenere ruoli personali, si attribuisce anche il merito di essere colui che ha sostenuto per primo il vincolo di collezione sulle opere d’arte del Monte dei Paschi. Come lui altri che non hanno fatto assolutamente nulla, cercano di salire sul carro. Per fortuna i comunicati e le e-mail inviate da noi anche al Ministero parlano e lasciano tracce inequivocabili. Un lavoro paziente di anni che ha visto Sena Civitas prendere contatti e lavorare per ottenere un risultato. Non sappiamo se tutti, all’interno della Soprintendenza, fossero favorevoli, come lo è stata la Soprintendente, alla nostra proposta articolata inerente il vincolo di collezione che inviammo ai giornali il 27 ottobre 2017, che poi è stata adottata ed ha portato ai risultati. Un vincolo di collezione pertinenziale alla sede storica della Banca, sulla base di una attenta lettura del codice dei beni culturali che distingue fra patrimonio pubblico e patrimonio privato e che quindi ha imposto per la SpA MPS un “vincolo con decreto ministeriale”, a differenza “dell’Ente” Fondazione MPS verso la quale il vincolo è de jure.
Per chi ha memoria corta ricordiamo comunque le date di alcuni comunicati inviati ed in particolare la lettera aperta in cui si sollecita l’iter per il vincolo di collezione per le opere d’arte della Banca Monte dei Paschi, trasmessa alla Dott.ssa Caterina Bon Valsassina della Direzione Generale Archeologica, Belle Arti e Paesaggio – Roma -.
Forse tutto questo si giustifica solo considerando il momento cruciale dell’inizio della campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione cittadina in cui vari attori, pur avendo o avendo avuto una certa tessera in tasca, non riescono, come nel passato, a garantirsi rinnovi agognati o ruoli strapagati”.