"Il centrodestra ancora una volta se vuole competere alle elezioni amministrative deve cercare il candidato sindaco altrove"
SIENA. Alla fine, dopo tante ricerche, i partiti di maggioranza che si rifanno a Meloni-Salvini-Berlusconi, altro di meglio non hanno trovato come candidato sindaco che accodarsi con l’autocandidato Emanuele Montomoli (civico che rappresenta partiti – inizialmente sostenuto da Azione di Calenda) che, pur avendo tante caratteristiche, ruoli e capacità imprenditoriali, non ha certamente quella di essere una persona con una storia politica di centrodestra.
Peraltro, i partiti di centrodestra, fino a oggi hanno appoggiato un’Amministrazione, quella De Mossi, nella quale hanno contato ben poco, e che si è caratterizzata per aver inserito, nei punti chiave, molte professionalità provenienti dalla sinistra.
E, a parte piccoli svolazzi populisti, i partiti del centrodestra senese hanno fatto ben poco, durante il mandato, per presentare una propria idea di amministrazione, far valere le proprie professionalità, condizionare l’attività della giunta De Mossi.
Non basta mettere un veto oggi per recuperare il rinnovamento tradito.
Le conseguenze sono chiare.
Non avendo saputo imporre un diverso metodo di fare politica che puntasse su partecipazione e trasparenza, ciò ha impedito la crescita di una classe dirigente.
Quando lo dicemmo e – come Sena Civitas – lasciammo la maggioranza, nessuno ci volle ascoltare.
Oggi il risultato è chiaro. Il centrodestra ancora una volta se vuole competere alle elezioni amministrative deve cercare il candidato sindaco altrove.
Di più, deve confrontarsi e lottare contro la candidatura Castagnini (auto definita civica), sostenuta dal Sindaco uscente e “dimissionario”, nonchè, dal “ricciarello magico” allargato.
Non offrono davvero uno spettacolo edificante. E il volar di stracci la dice lunga sugli sbandierati successi amministrativi.
Come faranno a portare in fondo il mandato, con tutti i “cocci”che hanno disseminato?
Ci verrebbe da ironizzare, quando sentiamo dichiarazioni in tal senso, ma non lo facciamo perché a pagarne il prezzo sarà la Città.
Se il centrodestra, con un giudizio negativo tardivo (per altro non esplicito) su De Mossi, sta mettendo in evidenza i propri limiti e la mancanza di una classe dirigente, il centrosinistra, con le primarie e con la presentazione di una candidatura di una donna a caratura sociale – che si definisce indipendente ma con una lunga storia di partito alle spalle – cerca anch’esso di nascondere le proprie debolezze, e presentarsi agli elettori sbiancato e ripulito. Come se fossero sufficienti cinque anni di assenza dalla guida diretta della macchina comunale per presentarsi come forza del cambiamento.
L’impressione è che con gli opportunismi e gli opportunisti, la città non faccia molta strada e che per conquistarsi il futuro debba davvero incamminarsi lungo il percorso di un civismo autonomo dai partiti poiché, quest’ultimi – di destra o di sinistra che siano – , trovano sempre il modo di portare a Siena interessi diversi.
Siena ha bisogno di una classe dirigente in grado di arginare lo strapotere e il trasversalismo della politica e che assicuri una guida alla città rivolta al futuro.
Il polo civico senese, con Pacciani, sta lavorando per questo obiettivo.
Peraltro, i partiti di centrodestra, fino a oggi hanno appoggiato un’Amministrazione, quella De Mossi, nella quale hanno contato ben poco, e che si è caratterizzata per aver inserito, nei punti chiave, molte professionalità provenienti dalla sinistra.
E, a parte piccoli svolazzi populisti, i partiti del centrodestra senese hanno fatto ben poco, durante il mandato, per presentare una propria idea di amministrazione, far valere le proprie professionalità, condizionare l’attività della giunta De Mossi.
Non basta mettere un veto oggi per recuperare il rinnovamento tradito.
Le conseguenze sono chiare.
Non avendo saputo imporre un diverso metodo di fare politica che puntasse su partecipazione e trasparenza, ciò ha impedito la crescita di una classe dirigente.
Quando lo dicemmo e – come Sena Civitas – lasciammo la maggioranza, nessuno ci volle ascoltare.
Oggi il risultato è chiaro. Il centrodestra ancora una volta se vuole competere alle elezioni amministrative deve cercare il candidato sindaco altrove.
Di più, deve confrontarsi e lottare contro la candidatura Castagnini (auto definita civica), sostenuta dal Sindaco uscente e “dimissionario”, nonchè, dal “ricciarello magico” allargato.
Non offrono davvero uno spettacolo edificante. E il volar di stracci la dice lunga sugli sbandierati successi amministrativi.
Come faranno a portare in fondo il mandato, con tutti i “cocci”che hanno disseminato?
Ci verrebbe da ironizzare, quando sentiamo dichiarazioni in tal senso, ma non lo facciamo perché a pagarne il prezzo sarà la Città.
Se il centrodestra, con un giudizio negativo tardivo (per altro non esplicito) su De Mossi, sta mettendo in evidenza i propri limiti e la mancanza di una classe dirigente, il centrosinistra, con le primarie e con la presentazione di una candidatura di una donna a caratura sociale – che si definisce indipendente ma con una lunga storia di partito alle spalle – cerca anch’esso di nascondere le proprie debolezze, e presentarsi agli elettori sbiancato e ripulito. Come se fossero sufficienti cinque anni di assenza dalla guida diretta della macchina comunale per presentarsi come forza del cambiamento.
L’impressione è che con gli opportunismi e gli opportunisti, la città non faccia molta strada e che per conquistarsi il futuro debba davvero incamminarsi lungo il percorso di un civismo autonomo dai partiti poiché, quest’ultimi – di destra o di sinistra che siano – , trovano sempre il modo di portare a Siena interessi diversi.
Siena ha bisogno di una classe dirigente in grado di arginare lo strapotere e il trasversalismo della politica e che assicuri una guida alla città rivolta al futuro.
Il polo civico senese, con Pacciani, sta lavorando per questo obiettivo.
Sena Civitas