SIENA. Abbiamo tutti assistito alla querelle – tutta interna al PD – relativa a un posto nel Cda di Intesa Spa dopo le dimissioni del neo eletto sindaco di Chiusi. Sono scontri che rispondono a logiche interne di partito e non sembrano scelte dettate da interessi per la collettività, né da opportunità per consolidare esperienze e capacità. Questo spettacolo evidenzia macroscopicamente che certe posizioni provengono solo dal desiderio di dividersi una torta che comincia a essere piccola.
Il PD, il partito di maggioranza chiamato al governo della città, dovrebbe essere in grado di far uscire altre notizie, non quelle relative alla divisione di posti o poltrone. Dovrebbe occuparsi dei progetti universalmente proficui per soddisfare le esigenze dei giovani e dei meno giovani; di quelli che sono considerati “gli ultimi” ma non secondo il vangelo che anzi colloca al primo posto proprio: i più dimenticati, i più deboli della società.
Ma questo è un pensiero troppo evangelico che non poggia sulla realtà.
La mancanza del concetto di sviluppo del mondo dell’economia legato a quello del lavoro è veramente impressionante e non giovano alle finanze personali, annunci, cerimonie e inaugurazioni. Con una reale assunzione di responsabilità, tradotta nella presa in carico, ciascuno per la parte di propria competenza, il partito di governo dovrebbe garantire proprio il fine comune: il ben-essere dei cittadini, ma quello vero e concreto, quello che permetta a tutti di arrivare a fine mese fisicamente, moralmente ed economicamente.
Ma i giovani amministratori, per calarci nella nostra realtà, lo vorranno e lo sapranno fare?
Possiamo solo osservare. Sperare che la nuova nominata del Cda di Intesa, dopo che maggioranza e minoranza interne al PD hanno sguainato le spade, abbia tutte le competenze e la capacità amministrative che la sola tessera del PD non garantisce.
Sena Civitas – Chiusi