"Lo statuto è superato dagli eventi"

Intervengono così Luca Vigni e Giuseppe Gori Savellini del coordinamento cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà riguardo allo statuto della Fondazione Santa Maria della Scala che sarà al centro di una mozione presentata dal Pd per il prossimo consiglio comunale di Siena, chiedendo invece di riaprire un percorso partecipativo di confronto con tutta la città.
“Lo statuto del Santa del Maria della Scala non sarà soltanto uno strumento di gestione di quella struttura ma inciderà profondamente sulle politiche culturali dell’intera città, anche nella corsa alla nomina per Capitale della Cultura 2019. Ciò che noi vogliamo in assoluto ribadire è la priorità pubblica del Santa Maria e l’interesse pubblico delle sue attività”.
“Leggendo lo statuto troviamo un pericolo concreto all’interno dell’assemblea che può avere una maggioranza privata (fatta dai soci sostenitori) e questo in un momento come quello che la città sta vivendo va scongiurato perché l’assemblea ha competenze anche sulle linee guida che poi dovrà dettare il Consiglio d’amministrazione”.
“Senza girarci attorno, sui probabili sostenitori della futura Fondazione, si rischia che siano i privati ed i loro fini – legittimi ma di natura non pubblica e comune – a gestire e controllare il Santa Maria: il controllo nei fatti è di chi ha il capitale per investire ed in questo momento purtroppo questo è un ruolo che il pubblico a Siena non ha più. Questo è cambiato rispetto ad alcuni anni fa quando questo statuto, e la stessa nuova natura giuridica del Santa Maria, è stato pensato. Oggi a Siena non abbiamo più un pubblico forte ed il peso che rischiamo di dare ai privati ci pone in pericolo”.
“Bastano poche modifiche, ma necessarie a stabilire il primato pubblico del Santa Maria e delle attività che questo svolgerà. Non dobbiamo neppure rifiutarci a priori di pensare ad altre soluzioni che non necessariamente siano la Fondazione, si può prendere in considerazione un consorzio pubblico per fare un esempio, l’importante è che il fine statutario sia pubblico e che questo non impedisca l’attrazione di capitali privati. La nostra proposta è quindi quella di un confronto, veloce e serrato, con tutta la città prima di prendere decisioni su un documento che oggi è stato superato dagli eventi”.