SIENA. La giunta, o forse sarebbe meglio dire il sindaco Valentini, ha deciso di iniziare un percorso per affidare il futuro del Santa Maria della Scala ad un Consorzio pubblico. Negli ultimi mesi l’Amministrazione ha formulato numerose proposte sulla governance del SMS sempre diverse e in contraddizione tra di loro e comunque non in linea con quella che fu approvata dal consiglio comunale. Ma la cosa più grave è che tutte le promesse di rendere autonomo il SMS e di farlo finalmente decollare sono state disattese e i tempi sempre rinviati . La proposta del Consorzio pubblico non ci trova in disaccordo e potrebbe essere la migliore per tutelare gli interessi della collettività se rimane il presupposto che il Comune è il socio di riferimento e che i privati non fanno parte del consorzio. La Fondazione di partecipazione non ci appassionava proprio perchè ritenevamo che l’ingresso dei privati mettesse a rischio la gestione del SMS, anche se una fondazione con unico socio fondatore poteva mettere fine alla gestione ordinaria fino ad oggi portata avanti dall’Amministrazione. Non ci convinceva neanche l’ultima proposta fatta dal sindaco sullo studio di fattibilità della fondazione MPS Paschi che nelle intenzioni del primo cittadino avrebbe dovuto anche finanziare il progetto che, a nostro avviso, avrebbe rappresentato un grave vulnus all’indipendenza delle scelte gestionali del Comune . Ma non possiamo fare a meno di constatare come l’amministrazione stia navigando a vista, senza un progetto ben definito, intenzionata invece dall’esigenza di mantenere lo status quo per tutto il 2015, anno di Expo, e magari continuando ad affidare i servizi all’interno del Santa Maria alla società Opera Civita spa, ormai diventata la succursale dell’assessorato alle politiche culturali cittadine. Noi pensiamo che il metodo adottato dall’Amministrazione fino ad oggi non sia più accettabile e condiviso . Se davvero si ritiene che il consorzio pubblico possa essere uno strumento valido per il rilancio del Santa Maria, allora non si perda altro tempo e si incarichi l’ufficio legale del Comune di provvedere a stilare una bozza di statuto (di esempi di statuto validi ce ne sono molti ) per poi portarlo all’approvazione del Consiglio comunale entro il mese di febbraio. Purtroppo la nostra preoccupazione è che si preferisca tergiversare ancora, annunciando la convocazione degli “stati generali della cultura”, iniziativa ottima solo se fosse stata effettuata un anno fa; mentre oggi appare solo lo strumento per prendere tempo e non arrivare mai ad una rapida conclusione che salvaguardi l’interesse del Santa Maria della Scala e dei cittadini senesi. Il Santa Maria della Scala doveva essere il paradigma virtuoso di un nuovo patto fondativo tra i cittadini e l’Amministrazione, dove il Bene Comune si faceva sostanza e diventava il motore dell’azione di governo, e invece rischia di essere l’ennesima sottrazione di diritti ai danni dei cittadini e la definitiva consegna in mano della speculazione di un bene comune sociale. SEL non è disponibile a condividere e avallare le intenzioni dell’Amministrazione e del sindaco di rimandare nel tempo e non arrivare mai ad una soluzione sul SMS!
COORDINAMENTO CITTADINO SEL SIENA