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CASOLE D’ELSA. da Sinistra Ecologia Libertà eicwviamo e pubblichiamo.
Crediamo sia doveroso intervenire circa le questioni spinose del Comune di Casole d’Elsa. Con questo non vorremmo semplicemente aggiungerci al coro di coloro i quali (cittadini, forze politiche, associazionismo) in questi giorni richiedono le dimissioni del sindaco Pii, ma offrire un contributo in termini di proposta per il futuro della realtà di Casole d’Elsa. Le ragioni giudiziarie che hanno portato alla condanna definitiva del Sindaco (che ha richiesto l’oblazione per i reati che lo vedevano inquisito), partono molto tempo fa e noi per primi abbiamo avuto il coraggio, in tempi non sospetti, di dichiarare pubblicamente ciò che pensavamo.
Durante la campagna elettorale, ovviamente, l’attuale maggioranza Pensare Comune, si è guardata bene dall’affrontare l’argomento dell’edificazione selvaggia, dichiarando in più di un’occasione l’estraneità ai fatti del sindaco Pii, un inquisito in attesa di giudizio: giudizio che è puntualmente arrivato. La difesa della maggioranza verso il sindaco è puerile e debole, riconfermare la fiducia come se nulla sia successo, ci pare francamente una mancanza di responsabilità verso la comunità di Casole. Tutto questo avviene in un contesto politico che vede pubblicizzare Casole sui quotidiani come il centro del dibattito del civismo Toscano, utilizzando questo pretesto per cercare di mascherare di fronte all’opinione pubblica il giudizio dei magistrati.
Infine, la scelta della maggioranza di omettere la richiesta di dimissioni, da noi e da tutto il centrosinistra presentata in tempo debito, dalla discussione in consiglio comunale indica lo stato di isterismo di cui è preda “Pensare Comune”. E’ necessario tornare a far vivere a Casole un’altra idea di politica, lontana dagli affari, dalla speculazione edilizia, dal consumo del territorio e vicina, invece, alle necessità del territorio, ai bisogni della comunità: tutto questo ci sembra ormai ovvio che il Sindaco Pii e la sua maggioranza non sono in grado di garantirlo e ribadiamo pertanto la nostra richiesta di dimissioni.