"Assistiamo al teatrino del rimpallo di responsabilità"
SIENA. Si è accesa la miccia tra il nuovo gestore unico dei rifiuti dell’Ato Sud Sei Toscana e Rete Imprese Italia. Nei giorni scorsi il presidente di Rete Imprese Italia e CNA Fabio Petri, aveva affermato che “senza concreti risparmi in bolletta Sei Toscana sarà un fallimento politico e industriale”. La replica dei vertici del nuovo gestore non si è fatta attendere, bollando le dichiarazioni di Petri come “infondate e incomprensibili” ed accusandolo di “scarsa informazione della realtà del territorio e della legislazione in materia di rifiuti”. Dalla parte delle associazioni di categoria si schiera apertamente la Lega Nord, che accusa ATO e Sei Toscana di scarsa trasparenza e di rimpallo di responsabilità.
«Da Sei Toscana assistiamo al teatrino del rimpallo di responsabilità. È vero che formalmente è l’ATO, cioè i sindaci dei territori, a votare la tariffa, ma è pur vero che è Sei Toscana a redigere il documento dove si fissa il corrispettivo delle tariffe in base al piano aziendale e a trasmetterlo all’ATO per l’approvazione. Quindi di inopportuno c’è semmai la presa di posizione di Sei Toscana, visto che i costi per la nascita del nuovo soggetto si vanno a sommare a quelli dei precedenti gestori, i quali rimangono in essere con tutti i CDA. Su tutta questa operazione c’è poi l’ombra di aumenti stipendiali ai vertici delle varie società appena prima della costituzione di Sei Toscana, sul quale chiediamo piena chiarezza ai vertici di Sei Toscana. Non è sostenibile far ricadere semplicemente i costi di gestione tutti sulle imprese e sulle famiglie.»
Già a luglio, in occasione di un’infuocata assemblea dell’ATO, furono approvati rincari tra il 7 ed il 9% delle tariffe sulla base di un documento di Sei Toscana, con il solo voto contrario dei sindaci della Provincia di Arezzo.
Ma anche l’ATO entra nel mirino del Carroccio: «Diciamo quantomeno che la tanto decantata trasparenza della Pubblica Amministrazione è un miraggio per l’ATO Toscana Sud, visto che oltre la metà del sito web è praticamente vuota. Mancano infatti i contenuti delle più importanti aree del sito, come l’Osservatorio per la Gestione Integrata dei Rifiuti, le Politiche di Riduzione della Produzione dei Rifiuti e quelle di Incremento del Recupero di Materia, il Monitoraggio degli Obiettivi di Riduzione dei Rifiuti in Discarica, l’Attività di Verifica e Controllo degli Impianti, la Carta della Qualità dei Servizi, il Piano della Performance e molti altri. Non male per un sito che da quasi due anni è online.»