SIENA. Dall’associazione Confronti riceviamo e pubblichiamo.
“La trimestrale del Monte, con i suoi ottimi risultati, ha eccitato gli animi dei molti, troppi, che in questi anni hanno tanto parlato e poco fatto per salvaguardare autonomia e operatività della banca senese quale soggetto autonomo nel poco plurale sistema bancario italiano.
Su tutti, ovviamente il presidente “tuttologo” della Toscana, Eugenio Giani, che rivendica a sé il risultato, avendo, dice lui, premuto con l’ex sindaco De Mossi sull’allora ministro Gualtieri per evitare che il Monte venisse aggregato. Peccato che nel gennaio 2021 fosse proprio lui a invocare, per la banca, lo scenario di un istituto poco più che regionale, che, come dissero autorevoli economisti, sarebbe stato tecnicamente insostenibile. Avrebbe fatto meglio, invece, con quella “compagnia di giro”, se davvero avesse avuto a cuore le sorti del Monte, a mettere le tende a Bruxelles, per procrastinare il termine della riprivatizzazione.
Sarebbe sempre in tempo, a maggior ragione ora che la cura Lovaglio sta dando i suoi frutti, proprio nella cosiddetta gestione caratteristica, al netto degli utili da tassi di interessi, crediti fiscali, sblocco degli accantonamenti per i contenziosi ed altre partite contabili.
In questi quattro anni di governo Giani, la Toscana si è impoverita: le famiglie hanno perso potere di acquisto, le imprese arretrano in termini di competitività sui mercati, l’economia vira sempre più su un turismo che genera, per lo più, lavoro povero. Proprio ora c’è bisogno di poter contare su una banca forte, solida, con prospettive di crescita, che sia del territorio e stia accanto al territorio, come il MPS ha sempre saputo fare. Occorre rinegoziare con la UE i tempi dell’uscita dello stato dal capitale sociale.
Giani si impegni per questo, concretamente e non a mezzo stampa. Trasferisca, anche simbolicamente, la Presidenza della Regione negli uffici che la Toscana ha a Bruxelles, per testimoniare come la senesità del Monte, la sua toscanità, siano condizione necessaria per il rilancio dell’economia regionale e per il benessere dei cittadini”.