COLLE DI VAL D'ELSA. Il futuro della scuola pubblica dopo i recenti provvedimenti del ministro Gelmini e le conseguenze che la riduzione di personale docente e non docente avrà sulla qualità dell’offerta formativa e sulla funzionalità delle strutture scolastiche. Sono stati questi i temi al centro dell’iniziativa che si è svolta nei giorni scorsi alla Festa del Partito democratico di Colle di Val d’Elsa e che ha visto la partecipazione di Gabriele Marini, presidente del consiglio comunale di Colle di Val d’Elsa; Simonetta Pellegrini, assessore provinciale all’istruzione e al welfare e Gianna Fracassi, segretaria nazionale Flc Cgil.
“La scuola pubblica – ha detto Gabriele Marini – sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia, dove i tagli generalizzati e la volontà di far cassa sulla pelle degli studenti e degli insegnanti sminuiscono la qualità dell’offerta didattica e provocano forti conseguenze sull’occupazione, visto l’alto numero di precari che hanno perso il proprio lavoro. Mentre in altri Paesi aumenta la spesa per l’istruzione, vista come uno dei veicoli per uscire da una grande crisi strutturale, in Italia assistiamo a una drastica riduzione delle risorse destinate alla scuola, sia sul fronte economico che umano. Anche nelle scuole colligiane rischiamo un peggioramento dell’offerta formativa, a causa dell’aumento del numero degli alunni per classe e della riduzione del tempo scolastico dedicato a progetti di arricchimento educativo e di recupero delle difficoltà, con ripercussioni negative sui percorsi di integrazione dei soggetti diversamente abili e degli stranieri. Il consiglio comunale colligiano – ha aggiunto Marini – si impegnerà, assieme all’amministrazione comunale, affinché nella nostra città vengano mantenuti gli standard qualitativi offerti dalle nostre scuole e le numerose offerte educative in orario extrascolastico. La riduzione del personale nelle scuole, infatti, non colpisce solo gli insegnanti e gli alunni, ma, con loro, tutta la comunità, penalizzando il suo futuro e la sua crescita culturale e sociale”.
“La “riforma” Gelmini – ha detto Gianna Fracassi illustrando i dati – ha tagliato risorse destinate alla scuola pari a otto miliardi di euro, togliendo oltre 42mila docenti in tutta Italia, nelle scuole di ogni ordine e grado. Questa situazione penalizza fortemente la qualità della scuola italiana, riducendo la formazione all’essenziale e limitando gravemente il diritto allo studio sancito dalla Costituzione italiana. Le famiglie hanno bocciato la proposta del maestro prevalente e i tagli effettuati, scegliendo in larga parte l’insegnamento di 30 ore e di 40 ore, per il tempo pieno. La riforma, però, è partita e le conseguenze ricadranno sui nostri ragazzi e su tutto il Paese. Adesso è importante prenderne coscienza e mobilitare l’opinione pubblica per difendere, tutti insieme, la scuola pubblica e le lavoratrici e i lavoratori che hanno perso il lavoro”.
Gli effetti della riforma e le misure messe in campo dalla Provincia per garantire un’adeguata formazione scolastica, sono stati al centro dell’intervento di Simonetta Pellegrini, assessore provinciale all’istruzione e al welfare. “La diminuzione dell’offerta formativa – ha detto Pellegrini – si tocca con mano anche sul territorio provinciale, dove, a fronte di un aumento di oltre 800 alunni, si è registrato un taglio di oltre 150 docenti, tra cui 19 insegnanti di sostegno per bambini diversamente abili e stranieri. La situazione è molto preoccupante e richiederà un impegno serio e concreto da parte di tutti i soggetti coinvolti per reagire a queste riduzioni e difendere il diritto di ogni bambino ad un’istruzione e a una formazione di qualità, perché è a scuola che si formano i cittadini del futuro”.