L'intervento di Massimiliano Angelini sul clima pre-elettorale
SIENA. Durante questa campagna elettorale mi è parso che la questione più importante da discutere per qualcuno fosse lo screditamento politico dell’avversario, a scapito, naturalmente, di tematiche ben più stringenti per la vita dei cittadini, come il dare risposte alla diffusa sensazione tra la gente che oggi Siena appaia una città più in affanno rispetto a qualche anno fa: quali i motivi? di chi la colpa? Sembra che le difficoltà in cui versa la città non siano state causate da precise responsabilità di mala gestione, ma semplicemente da “sfortunate congiunture economiche”. Questa è una versione dei fatti strumentale e prende in giro l’intelligenza dei cittadini, che hanno diritto ad analisi politiche più sincere.
Non è possibile da parte dei sostenitori della attuale maggioranza parlare come se non fossero stati loro a decidere gli indirizzi politici della città, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti: Siena, terzo comune più indebitato d’Italia e le grandi istituzioni cittadine, Banca, Università e Ospedale, in crisi. E’ per questo forse, vista la difficoltà di rispondere sui risultati di una gestione fallimentare della città, non solo, di fatto, si rifiuta la possibilità di un contraddittorio pubblico, ma spesso si è ricorso, in campagna elettorale, all’attacco personale: prima il bersaglio è stato Martelli, reo di aver espresso l’impressione che a Siena esistesse un confronto democratico piuttosto “inerte”, sotto una cappa di governo a “partito unico”: un pensiero a tutti noto e di cui in molti si lamentano, ma che nessuno, fino ad adesso, aveva avuto il coraggio di palesare pubblicamente. Poi non sono mancati attacchi ‘ad personam’ nei confronti di Piccini e Laura Vigni: l’uno additato come “deus ex machina” di ogni linea politica che metta in discussione i delicati equilibri su cui poggia la nomenclatura senese, l’altra rea di aver abbandonato i diktat di partito e aver assunto una posizione che rispondesse di più al proprio intimo sentire.
E’ attaccando gli avversari politici sul piano personale che si aiutano i cittadini a fare scelte consapevoli sul proprio futuro? E’ denigrando le persone che si danno risposte ai problemi dei cittadini?
Il sospetto è che qualcuno, in mancanza di argomenti, utilizzi proprio l’ultimo stratagemma che gli rimane, quello cioè ricordato da Schopenhauer, in un trattatello del 1830, intitolato “l’Arte di ottenere ragione”, in cui il filosofo tedesco scriveva: “quando ci si accorge che l’avversario è superiore e si finirà di avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall’oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa) al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona”.
Un trucco vecchio, come si vede, in cui i cittadini però non cadranno.
Torniamo ai fatti allora e non prendiamo in giro gli elettori con inutili chiacchiere che coprono le vere responsabilità di una gestione fallimentare della città. Per il bene di Siena e dei suoi cittadini.
Massimiliano Angelini
(candidato al Consiglio Comunale per la lista “Per Corradi Sindaco”)