E propone il riuso degli spazi vuoti ed il riassetto del trasporto
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In primo luogo si ritiene che non sarebbe stato possibile accettare da parte del Comune di Siena una richiesta di variante al Regolamento Urbanistico, come quella presentata dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, priva delle indispensabili indicazioni sulla esatta collocazione, all’interno dell’area di sua proprietà, delle nuove edificazioni richieste. Ciò inoltre rende privi di fondamento i pareri espressi per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, in quanto la zona interessata non è uniforme quanto a valore paesaggistico, né situazione orografica, né caratteristiche ambientali.
Entrando nel merito dei singoli interventi richiesti appare meritevole di considerazione solo la richiesta per la sopraelevazione e ampliamento del padiglione dedicato alla TAC-PET per un volume di circa 1300 mc., per le specifiche esigenze tecniche necessarie per l’installazione della nuova apparecchiatura. Invece per tutte le altre necessità per le quali l’Ospedale ha chiesto di poter costruire nuovi edifici, esistono soluzioni alternative senza ricorrere ad ulteriore consumo di suolo.
Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo padiglione per la “Fondazione Nannini” per una volumetria massima di 2500 mc. circa, dove ospitare le famiglie dei neonati prematuri che devono permanere a lungo in incubatrice, si fa notare che nell’ambito del Contratto di Quartiere di S.Miniato – immediatamente adiacente al Policlinico – sono stati realizzati 34 appartamenti, destinati in generale ad accogliere le famiglie di pazienti, residenti fuori Siena. Risulta che tali alloggi potrebbero essere rapidamente completati e quindi accogliere anche i genitori di bambini prematuri.
Qualora ciò non fosse possibile, si ritiene comunque che un certo numero di alloggi, come quelli che sarebbero sostenuti dalla “Fondazione Nannini”, potrebbero essere ricavati all’interno del complesso degli edifici ospedalieri attualmente esistenti, senza costruirne di nuovi, considerata la profonda ristrutturazione in atto dei reparti con notevole riduzione dei posti letto e quindi la creazione di ampi spazi liberi ed inutilizzati.
Per questa stessa ragione non si ritiene necessaria la costruzione di un edificio specifico per nuovi spogliatoi centralizzati (2000 mc.), ma semmai la individuazione di un’area baricentrica all’intero complesso, nella quale realizzare questo servizio che risulta utile alla riduzione delle infezioni ospedaliere.
Infine riguardo al parcheggio multipiano e magazzino interrati nell’area antistante la palazzina destinata a Centro Direzionale per circa 9000 mc. , la prima osservazione è che la dislocazione non è affatto chiara (vista l’assenza di una planimetria di riferimento) e se fosse interessata la collina piantata attualmente ad olivi, risulterebbe profondamente criticabile dal punto di vista paesaggistico e ambientale. In ogni caso la realizzazione di un nuovo parcheggio interno costituirebbe l’attrazione di un ulteriore flusso di traffico interno all’area ospedaliera, con conseguente impatto negativo sulla rapidità dei collegamenti necessari da e per il nuovo reparto DEA.
Se un nuovo parcheggio fosse veramente necessario si fa presente che il Piano Strutturale destina allo scopo un’area, sulla sinistra salendo per viale Bracci in direzione ospedale, adiacente al ponte e allo svincolo da e per San Miniato.
In ogni caso per migliorare la situazione della circolazione nella zona andrebbero adottate altre misure volte a incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico facendo perno sulla Stazione Ferroviaria, dove esiste un parcheggio sotterraneo ad oggi largamente sottoutilizzato, e dove arrivano autobus di linee urbane ed extraurbane, oltre proprio alle corse dei treni.
In particolare si propone di ripristinare il servizio di trasporto mediante minibus, con organizzazione profondamente diversa da quella già sperimentata e poi abbandonata: il minibus dovrebbe arrivare fino alla Stazione Ferroviaria, per far salire i passeggeri giunti in treno, autobus o auto privata, quindi transitare in Viale Bracci con qualche fermata e giungere all’interno del complesso ospedaliero, fermando ad ogni lotto, per uscire dal lato dell’obitorio.
Chiederò alla Presidente Carolina Persi una immediata convocazione della Commissione Assetto del Territorio, per incontrare la Direzione dell’Ospedale ed approfondire le varie problematiche, in primo luogo presentando un censimento completo degli spazi rimasti liberi dopo la ristrutturazione, ed un progetto razionale di riutilizzo.
Si tratta infatti di evitare che i locali vuoti con il tempo si deteriorino costituendo anche un pericolo per la situazione igienica, ma anche l’impatto di nuove edificazioni in una zona come quella ospedaliera delle Scotte, che conserva al proprio interno elementi paesaggistici di pregio, e non dovrebbe essere sovraccaricata di edifici anche per il benessere dei degenti e degli operatori, essendo inserita in un contesto delicato, al vertice di una collina ben visibile da tutti i lati.
Laura Vigni – consigliera comunale