POGGIBONSI. Lavoratori della Imer International e della Ihmer in sciopero. Una decisione presa per contrastare la posizione ostativa della Direzione delle aziende in merito al rinnovo del contratto aziendale scaduto a fine anno.
La IMER, che nei tre stabilimenti interessati dalla trattativa (Rapolano, Poggibonsi e Certaldo) occupa circa 260 dipendenti, è un'Azienda ben radicata nel settore delle macchine per l'edilizia e movimento terra, tanto che negli ultimi anni ha registrato un costante aumento del proprio volume di affari.
Nonostante il buon andamento degli ultimi due anni – messo in evidenza sia da una crescita consistente del fatturato che degli utili di esercizio – l’Azienda non ha risposto positivamente alla richiesta sindacale di rinnovo contrattuale inducendo i lavoratori ad una prima fermata della produzione nella giornata di ieri tramite un’ora di sciopero con assemblea in tutti gli stabilimenti. E’ stato inoltre deciso il blocco totale delle ore straordinarie ed ulteriori 24 ore di sciopero da effettuarsi entro la fine di giugno.
Come Sindacato dei metalmeccanici notiamo quanto singolare e contraddittorio sia il comportamento del sistema imprenditoriale, che da una parte ammette il fatto che i lavoratori nel tempo si siano impoveriti viste le basse retribuzioni – asserendo al contempo che quello aziendale rappresenta il livello più consono a risposte positive su tale argomento – e dall’altra lamenta che l’instabilità dei mercati dovuta alla globalizzazione – dal sistema imprenditoriale fortemente voluta – non consente impegni duraturi nei confronti della forza lavoro.
La FIOM CGIL, così come avvenuto in altre occasioni, sarà in primo piano e al fianco dei lavoratori per una veloce e proficua risoluzione della vicenda, confidando che l'Azienda sappia rispondere con senso di responsabilità alle richieste dei lavoratori così da evitare ulteriori momenti di accesa conflittualità.
La IMER, che nei tre stabilimenti interessati dalla trattativa (Rapolano, Poggibonsi e Certaldo) occupa circa 260 dipendenti, è un'Azienda ben radicata nel settore delle macchine per l'edilizia e movimento terra, tanto che negli ultimi anni ha registrato un costante aumento del proprio volume di affari.
Nonostante il buon andamento degli ultimi due anni – messo in evidenza sia da una crescita consistente del fatturato che degli utili di esercizio – l’Azienda non ha risposto positivamente alla richiesta sindacale di rinnovo contrattuale inducendo i lavoratori ad una prima fermata della produzione nella giornata di ieri tramite un’ora di sciopero con assemblea in tutti gli stabilimenti. E’ stato inoltre deciso il blocco totale delle ore straordinarie ed ulteriori 24 ore di sciopero da effettuarsi entro la fine di giugno.
Come Sindacato dei metalmeccanici notiamo quanto singolare e contraddittorio sia il comportamento del sistema imprenditoriale, che da una parte ammette il fatto che i lavoratori nel tempo si siano impoveriti viste le basse retribuzioni – asserendo al contempo che quello aziendale rappresenta il livello più consono a risposte positive su tale argomento – e dall’altra lamenta che l’instabilità dei mercati dovuta alla globalizzazione – dal sistema imprenditoriale fortemente voluta – non consente impegni duraturi nei confronti della forza lavoro.
La FIOM CGIL, così come avvenuto in altre occasioni, sarà in primo piano e al fianco dei lavoratori per una veloce e proficua risoluzione della vicenda, confidando che l'Azienda sappia rispondere con senso di responsabilità alle richieste dei lavoratori così da evitare ulteriori momenti di accesa conflittualità.