Il sindaco di Chiusi favorevole al passaggio in provincia di Siena
Due potenze del passato ieri, oggi due realtà di piccole dimensioni (sotto i 20mila abitanti) che contano sulla storia, sull’arte e sulla cultura per rilanciare l’economia. Entrambe rappresentano zone ai margini del territorio dell’attuale provincia di Siena (una appena fuori, l’altra quasi in Umbria) che in realtà hanno dominato fino all’arrivo dei Romani: Chiusi concentrata sulla Val di Chiana e la Val d’Orcia, fino al mare; Volterra sulla Val d’Elsa, fino alla costa (i Cecina erano una famiglia volterrana). Perfino nel medioevo realtà valdelsane come Casole si confrontarono, per un periodo, con il dominio del Comune di Volterra.
Ora il sindaco volterrano Marco Buselli sente pressante l’esigenza di difendere il suo Comune da un legame che sente troppo lontano con Pisa, mentre sembrano numerosi gli elementi in comune che legano Volterra al Senese: caratteristiche storiche, culturali, geografiche, ma anche paesaggistiche. Il tessuto collinare che ben rappresenta la Toscana nel mondo, è il paesaggio delle Crete senesi ma anche del Volterrano. Lo dimostra anche il più importante produttore italiano di formaggio a latte crudo, situato nel comune di Volterra ma a pochi metri dal confine con Casole, che propone due categoria di prodotti: quelli relativialle Crete e quello dei pascoli volterrani. L’abbraccio tra Siena e Volterra sembra dunque logico, ed è sostenuto da una storia antica. Per di più, per la provincia di Siena potrebbe significare un sostegno prezioso per la battaglia a garanzia di ruolo di capoluogo di provincia, indipendentemente dalle possibili aggregazioni con l’area grossetana o aretina o quella aretina. Indipendentemente da ciò, Chiusi guarda con favore all’ipotesi di questo legame. Nel nome degli Etruschi.