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MONTERIGGIONI. Alla Lega Nord non è piaciuto come l'amministrazione comunale ha condotto il "caso Sapori". Qui di seguito il comunicato integrale a firma del vicesegretario provinciale Montigiani.
"Quello della Sapori è l’ennesimo caso che dimostra l’abbandono – da parte delle Istituzioni a guida PD – delle aziende del nostro territorio, senza prospettare valide alternative occupazionali.
Senza investire sulle infrastrutture e su reali alternative, il nostro territorio rischia di impoverirsi sempre di più: di questa mancanza di capacità progettuale, come anche della crisi della Banca ed il conseguente calo degli utili della Fondazione MPS, nessuno vuole parlarne.
La colpa non sarà del Comune di Monteriggioni, ma è verosimile affermare che lo spostamento della produzione dalle Fornacelle deve essere vista come una conseguenza diretta della decisione dell’Amministrazione di Monteriggioni: è come se la Colussi non aspettasse altro… Quel che se ne possa dire, è certo che la decisione della Giunta comunale di Monteriggioni è stata poco appropriata in un momento di grave crisi economica per il nostro territorio. E’ questo il futuro che si vuole offrire ai nostri giovani per i futuri sbocchi occupazionali?
Ciò premesso, la precisazione del Sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini, omette di ricordare che la decisione della Colussi è stata presa in seguito a quella del Comune di Monteriggioni, volta ad apportare varianti nella zona delle Fornacelle al Piano Complesso di Intervento, che è inverificabile, anche a posteriori. Chi controlla e soprattutto come? Con quali strumenti e con quali parametri?
Cosa serve, poi, chiamare in causa il Governo? Serve solo a nascondere una gran voglia di lottizzare, che tanto va di moda dalle parti di Monteriggioni… e se Rifondazione qui sta all’opposizione, un motivo ci sarà".
Come la Lega, anche il PdL di Monteriggioni accusa l'amministrazione locale con un comunicato a firma del Gruppo consiliare in Comune.
"Sentire parlare gli amministratori del PD di preoccupazione per la possibile perdita del marchio Sapori, ma soprattutto sottolineiamo noi dei relativi posti di lavoro, ci sembra la classica lacrima di coccodrillo della sinistra nostrana.
Già dalla scorso settembre, contattati da alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali, ci allertammo per la possibilità che alcuni strumenti urbanistici adottati dal Comune di Monteriggioni potessero in qualche modo favorire il processo di abbandono dal nostro territorio di tale azienda.
Per questo motivo oltre a cercare un confronto con la maggioranza su questo tema, confronto mai avuto, ci opponemmo fortemente alla loro adozione. Abbiamo più volte fatto presente in commissione urbanistica il problema, ma i consiglieri del centrosinistra hanno sempre portato avanti il loro intento senza accettare confronto, procedendo con compatte votazioni a maggioranza.
Molto probabile è che le scelte industriali del gruppo Colussi, non siano basate solamente sulla possibilità di monetizzare una superficie edificabile, ma altrettanto vero è che invogliare ulteriormente con una convenienza l’abbandono del nostro territorio è senz’altro cosa da evitare.
Ci auguriamo che la finalizzazione degli strumenti urbanistici che renderanno possibile la conversione dell’area in residenziale non venga effettuata in mancanza di garanzie certe al mantenimento del marchio e del livello occupazionale sul nostro territorio.
Un maggiore ascolto, una maggiore attenzione alle problematiche reali del territorio, sarebbe auspicabile per il futuro, anche se tali istanze provengono dai consiglieri del PDL, la maggioranza con umiltà dovrebbe imparare ad ascoltare, soprattutto visti i risultati di alcune loro scelte, invece di cercare di scaricare le proprie responsabilità sul governo centrale, che non c’entra niente, come è stato fatto attraverso la stampa negli ultimi giorni".
"Quello della Sapori è l’ennesimo caso che dimostra l’abbandono – da parte delle Istituzioni a guida PD – delle aziende del nostro territorio, senza prospettare valide alternative occupazionali.
Senza investire sulle infrastrutture e su reali alternative, il nostro territorio rischia di impoverirsi sempre di più: di questa mancanza di capacità progettuale, come anche della crisi della Banca ed il conseguente calo degli utili della Fondazione MPS, nessuno vuole parlarne.
La colpa non sarà del Comune di Monteriggioni, ma è verosimile affermare che lo spostamento della produzione dalle Fornacelle deve essere vista come una conseguenza diretta della decisione dell’Amministrazione di Monteriggioni: è come se la Colussi non aspettasse altro… Quel che se ne possa dire, è certo che la decisione della Giunta comunale di Monteriggioni è stata poco appropriata in un momento di grave crisi economica per il nostro territorio. E’ questo il futuro che si vuole offrire ai nostri giovani per i futuri sbocchi occupazionali?
Ciò premesso, la precisazione del Sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini, omette di ricordare che la decisione della Colussi è stata presa in seguito a quella del Comune di Monteriggioni, volta ad apportare varianti nella zona delle Fornacelle al Piano Complesso di Intervento, che è inverificabile, anche a posteriori. Chi controlla e soprattutto come? Con quali strumenti e con quali parametri?
Cosa serve, poi, chiamare in causa il Governo? Serve solo a nascondere una gran voglia di lottizzare, che tanto va di moda dalle parti di Monteriggioni… e se Rifondazione qui sta all’opposizione, un motivo ci sarà".
Come la Lega, anche il PdL di Monteriggioni accusa l'amministrazione locale con un comunicato a firma del Gruppo consiliare in Comune.
"Sentire parlare gli amministratori del PD di preoccupazione per la possibile perdita del marchio Sapori, ma soprattutto sottolineiamo noi dei relativi posti di lavoro, ci sembra la classica lacrima di coccodrillo della sinistra nostrana.
Già dalla scorso settembre, contattati da alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali, ci allertammo per la possibilità che alcuni strumenti urbanistici adottati dal Comune di Monteriggioni potessero in qualche modo favorire il processo di abbandono dal nostro territorio di tale azienda.
Per questo motivo oltre a cercare un confronto con la maggioranza su questo tema, confronto mai avuto, ci opponemmo fortemente alla loro adozione. Abbiamo più volte fatto presente in commissione urbanistica il problema, ma i consiglieri del centrosinistra hanno sempre portato avanti il loro intento senza accettare confronto, procedendo con compatte votazioni a maggioranza.
Molto probabile è che le scelte industriali del gruppo Colussi, non siano basate solamente sulla possibilità di monetizzare una superficie edificabile, ma altrettanto vero è che invogliare ulteriormente con una convenienza l’abbandono del nostro territorio è senz’altro cosa da evitare.
Ci auguriamo che la finalizzazione degli strumenti urbanistici che renderanno possibile la conversione dell’area in residenziale non venga effettuata in mancanza di garanzie certe al mantenimento del marchio e del livello occupazionale sul nostro territorio.
Un maggiore ascolto, una maggiore attenzione alle problematiche reali del territorio, sarebbe auspicabile per il futuro, anche se tali istanze provengono dai consiglieri del PDL, la maggioranza con umiltà dovrebbe imparare ad ascoltare, soprattutto visti i risultati di alcune loro scelte, invece di cercare di scaricare le proprie responsabilità sul governo centrale, che non c’entra niente, come è stato fatto attraverso la stampa negli ultimi giorni".