Le ipotesi sul futuro della società
SIENA. La riapertura del tavolo negoziale tra Sansedoni spa e le banche creditrici (Mps in testa) apre anche il discorso sul futuro della società immobiliare, che deve ristrutturare un debito che si aggira sui 200 milioni di euro. La società ha presentato una richiesta di moratoria ed un nuovo piano industriale che è al vaglio dei creditori, i quali si esprimeranno nelle prossime settimane sull’ipotesi di accordo. In funzione di ciò, si capirà se sarà possibile approvare il bilancio 2013, ancora in sospeso. L’accordo sarà possibile se ci sarà un’intesa di massima sul rilancio della società da parte di creditori e soci (Fondazione Mps socia al 67 %, banca Mps al 21,8 % e Unieco all’11,2%), se la cosa non dovesse andare in porto con una soluzione positiva per la società, Sansedoni sarebbe in bilico sul baratro con la liquidazione graduale della società e la conversione del debito in equity.
Nel peggiore dei casi Sansedoni sarebbe costretta a una procedura concorsuale, un accordo di ristrutturazione o un concordato preventivo con write off del debito anche parziale. Non è detto che Fondazione e banca possano decidere di continuare nel sostegno alla partecipata. Per favorire questo, i vertici di Sansedoni hanno già preso decisioni importanti sul piano patrimoniale con la dismissione di immobili di prestigio, operazione che in questo momento potrebbe sembrare più una svendita, dato il periodo critico del settore immobiliare. Vi sono comunque sul piatto palazzi prestigiosi, che potrebbero invogliare grandi gruppi, investitori e specialisti del settore.
Nel peggiore dei casi Sansedoni sarebbe costretta a una procedura concorsuale, un accordo di ristrutturazione o un concordato preventivo con write off del debito anche parziale. Non è detto che Fondazione e banca possano decidere di continuare nel sostegno alla partecipata. Per favorire questo, i vertici di Sansedoni hanno già preso decisioni importanti sul piano patrimoniale con la dismissione di immobili di prestigio, operazione che in questo momento potrebbe sembrare più una svendita, dato il periodo critico del settore immobiliare. Vi sono comunque sul piatto palazzi prestigiosi, che potrebbero invogliare grandi gruppi, investitori e specialisti del settore.