Il capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale deposita l'atto per chiedere alla Giunta incentivi ai medici di famiglia in zone disagiate e completare il sistema di digitalizzazione
FIRENZE. “Serve intervenire urgentemente per risolvere la carenza dei medici di medicina generale. Interrompiamo il meccanismo perverso che vede le zone disagiate del territorio toscano senza medico di famiglia e aree in cui il medico supera il massimale di assistiti, fissato dai contratti”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale della Toscana, che ha depositato un’interrogazione alla Giunta in merito alla carenza dei medici di medicina generale e al processo di dematerializzazione della documentazione sanitaria.
Scaramelli nell’atto sottolinea che a oggi non è stato ancora presentato il Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale per la programmazione 2021-2023, ovvero il più importante atto di indirizzo all’interno del quale viene rappresentata la visione del sistema regionale della salute per i prossimi anni in termini di obiettivi
strategici e di declinazione sui rispettivi destinatari.
“È urgente – dice Scaramelli – che la Regione dia una risposta efficace sia da un punto di vista del carico di lavoro del medico di famiglia sia per l’assistito, garantendo come modello ottimo di assistenza quella capillarità di cui la Toscana è sempre stata sostenitrice. Serve assicurare copertura rispetto a tutte le aree disagiate dei territori”.
Per queste ragioni l’atto interroga il Presidente della Giunta e l’assessore alla salute e per capire quali misure siano in corso, quali meccanismi intendono attivare, ad esempio incentivi, affinché sia possibile indirizzare i medici nella scelta dell’ambulatorio situato in aree più critiche e quando sarà completato il sistema di digitalizzazione della documentazione sanitaria, favorendo così quella vera dematerializzazione utile ai cittadini toscani.