SIENA. Nell’indagine curata da Il Sole 24 Ore e dal Centro Studi Sintesi e pubblicata in data 30/08/2010 proprio su Il Sole 24 Ore emerge un dato piuttosto preoccupante in merito alle performance ed ai livelli della Sanità Toscana. Un dato che conferma l’assoluta necessità per la sanità toscana e per coloro che ne hanno la responsabilità di abbandonare ogni atteggiamento autoreferenziale ed iniziare invece un sereno e serrato confronto sulle criticità che, purtroppo, non mancano.
La Sanità Toscana, infatti, è stata dipinta, soprattutto da chi ne era al vertice, come una delle migliori in Italia. In quella sorta di “mantra” ripetuto all’infinito ci veniva spiegato che il modello sanitario voluto dall’allora Assessore Regionale Rossi e dai suoi predecessori non solo era il migliore, ma era costruito per migliorare nel tempo. Un modello, un sistema, pensato ed organizzato per dare risposte sempre più efficaci ed efficienti ai cittadini e non per alimentare, riprodurre, gestire quello stesso sistema.
Al contrario, noi abbiamo sempre pensato che le criticità nella sanità toscana fossero numerose ed evidenti e che il sistema in sé non fosse ottimale.
Un sistema eccessivamente burocratico che mette al centro la struttura e non la persona (sia che si tratti di un paziente, di un familiare, ma anche di chi vi opera quotidianamente) e nel quale, paradossalmente, gli operatori burocratici sono presenti in maggior numero rispetto agli operatori sanitari!!Un sistema che, nel lungo periodo finirà per non essere all’altezza delle aspettative dei cittadini.
Un lungo periodo che però è destinato a diventare breve in presenza di una crisi economica come quella attuale e conseguente contrazione delle risorse disponibili. Ebbene, dopo la Corte dei Conti che aveva stigmatizzato la non virtuosità delle Società della Salute – che rimangono un punto dolente del sistema toscano, una sovrastruttura che rappresenta uno splendido esempio dell’impostazione ideologica e dirigistica di tutto il sistema socio-sanitario toscano – arriva un nuovo autorevole segnale da Il Sole 24 Ore: la sanità Toscana è una sanità che sta peggiorando le proprie performance (valutazione -1,2).
E mentre la sanità Toscana segna il passo, altre realtà regionali come, ad esempio, la Lombardia – sempre secondo la ricerca – consolidano il proprio vantaggio migliorando ulteriormente le proprie performance. I numeri, al contrario delle parole, non hanno alcuna possibilità di mentire.
La Sanità Toscana, infatti, è stata dipinta, soprattutto da chi ne era al vertice, come una delle migliori in Italia. In quella sorta di “mantra” ripetuto all’infinito ci veniva spiegato che il modello sanitario voluto dall’allora Assessore Regionale Rossi e dai suoi predecessori non solo era il migliore, ma era costruito per migliorare nel tempo. Un modello, un sistema, pensato ed organizzato per dare risposte sempre più efficaci ed efficienti ai cittadini e non per alimentare, riprodurre, gestire quello stesso sistema.
Al contrario, noi abbiamo sempre pensato che le criticità nella sanità toscana fossero numerose ed evidenti e che il sistema in sé non fosse ottimale.
Un sistema eccessivamente burocratico che mette al centro la struttura e non la persona (sia che si tratti di un paziente, di un familiare, ma anche di chi vi opera quotidianamente) e nel quale, paradossalmente, gli operatori burocratici sono presenti in maggior numero rispetto agli operatori sanitari!!Un sistema che, nel lungo periodo finirà per non essere all’altezza delle aspettative dei cittadini.
Un lungo periodo che però è destinato a diventare breve in presenza di una crisi economica come quella attuale e conseguente contrazione delle risorse disponibili. Ebbene, dopo la Corte dei Conti che aveva stigmatizzato la non virtuosità delle Società della Salute – che rimangono un punto dolente del sistema toscano, una sovrastruttura che rappresenta uno splendido esempio dell’impostazione ideologica e dirigistica di tutto il sistema socio-sanitario toscano – arriva un nuovo autorevole segnale da Il Sole 24 Ore: la sanità Toscana è una sanità che sta peggiorando le proprie performance (valutazione -1,2).
E mentre la sanità Toscana segna il passo, altre realtà regionali come, ad esempio, la Lombardia – sempre secondo la ricerca – consolidano il proprio vantaggio migliorando ulteriormente le proprie performance. I numeri, al contrario delle parole, non hanno alcuna possibilità di mentire.
Lorenzo Vestri
Coordinamento Provinciale PDL Siena