L’assemblea di Federalberghi, in seduta straordinaria, ha approvato una petizione, per invitare le forze politiche a intervenire con urgenza a tutela delle imprese alberghiere e dei lavoratori
SIENA. L’assemblea generale di Federalberghi, in seduta straordinaria, ha approvato una petizione rivolta al Governo, Parlamento e a tutte le forze politiche, in cui chiede di aiutare le imprese del turismo a sopravvivere in attesa del ritorno alla normalità, salvaguardando i posti di lavoro ed evitare così che l’Italia si ritrovi svantaggiata al termine della pandemia. Tra i primi firmatari della petizione, oltre al Presidente di Federalberghi nazionale Bernabò Bocca, anche il Presidente di Federalberghi Toscana Daniele Barbetti e i Presidenti delle organizzazioni aderenti alla federazione presenti in assemblea in rappresentanza di 27.000 imprese turistico ricettive e termali.
“Federalberghi ha lanciato questa petizione per salvare il turismo nazionale e le strutture alberghiere, proponendo misure urgenti e necessarie per un settore che è motore indispensabile per l’economia italiana e che contribuisce in maniera significativa alla produzione di reddito e posti di lavoro. Le strutture alberghiere chiedono con forza, oltre che risposte concrete e immediate, anche liquidità per sopravvivere. In un contesto del genere il carico fiscale è inaccettabile e insostenibile a fronte di ricavi azzerati per tutti gli alberghi e le strutture ricettive. Faccio un appello a tutte le aziende ricettive e ai lavoratori del comparto a sottoscrivere la petizione online (https://bit.ly/36d9IrP) o presso una delle nostre 16 associazioni toscane territoriali” – dice il Presidente Barbetti.
Tenendo conto degli ingenti danni subiti dalle strutture ricettive a causa della pandemia, con una perdita di flussi turistici e di fatturato superiore al 50%, i principali interventi richiesti dagli albergatori nella petizione sono: liquidazione di ristori efficaci e adeguati, con erogazioni mensili che accompagnino le imprese turistico ricettive sino alla fine della crisi e un’erogazione iniziale che corregga le sperequazioni che si sono verificate a causa del meccanismo utilizzato nel 2020; prorogando fino al 31 dicembre 2022 dei termini di pagamento delle rate relative a prestiti, mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale; elevando fino a 20 anni la durata dei finanziamenti “garantiti” dallo Stato ai sensi del decreto liquidità; esonerando dal pagamento della seconda rata IMU per l’anno 2021; prorogando del credito d’imposta sui canoni di locazione sino al 31 dicembre 2021 ed elevazione della misura all’80%; cancellando la TA.RI. e del canone Rai per gli anni 2020 e 2021; prorogando l’esonero dal pagamento dei contributi per l’assunzione del personale stagionale, affinché possa essere applicata alle assunzioni che avverranno nel corso del 2021; revisionando le modalità di esonero contributivo in favore delle imprese che richiamano in servizio i dipendenti che si trovano in cassa integrazione, al fine di riconoscere il beneficio anche nel caso in cui il rientro in servizio riguardi solo una parte del personale; rinviando sino a fine 2021 delle scadenze per il pagamento di imposte; introducendo un credito d’imposta del 110% per la riqualificazione delle strutture turistico ricettive; riducendo al 5% dell’aliquota IVA sulle prestazioni alberghiere, così come è stato fatto in altri Paesi europei; prorogando della cassa integrazione per gli assunti a tempo indeterminato; instituendo misure di soccorso efficaci e rapide per i lavoratori stagionali del turismo, che – a seguito della mancata ripresa della stagione invernale – si ritrovano privi di reddito, indennità di disoccupazione e copertura previdenziale e vengono per tal via costretti ad abbandonare il settore, che si ritroverà ancora più fragile nel momento della tanto attesa ripresa economica.
La petizione è sulla piattaforma change.org https://bit.ly/36d9IrP