SIENA. C’è incertezza e disappunto in queste ore tra i tanti commercianti su aree pubbliche di Siena e provincia in merito alla Legge Comunitaria, che da oggi vieta la vendita e somministrazione di bevande alcoliche. Un’incertezza che coinvolge anche molte iniziative pubbliche in programma per il resto dell’estate: il destino di queste è rimesso all’interpretazione delle autorità locali competenti, che potrebbero non ritenere sufficiente l’autorizzazione temporanea di esercizio. In caso contrario, però, si configurerebbe una beffa per gli ambulanti, e indirettamente per altre migliaia di aziende, cominciando dai pubblici esercizi.
Lo spiega Gaetano De Martino, Presidente provinciale dei ristoratori Fiepet Confesercenti: “permettere la vendita di alcolici nelle sagre, e impedirla nelle bancarelle significherebbe privilegiare l’esercente occasionale a scapito di quello abituale. L’opposto di ciò che andrebbe fatto”.
De Martino esprime un disagio dovuto al fatto che la stagione estiva è sempre più affollata di iniziative di piazza, ormai oltre il livello di guardia. “E’ una questione di buon senso. Non c’è nulla da obiettare sul diritto e sull’opportunità di realizzare questo tipo di iniziative – dice De Martino – ci lascia perplessi però vedere che in alcune località le tensostrutture montate a giugno restino in funzione sostanzialmente fino a fine estate, utilizzate per sagre che si susseguono una dietro l’altra. Peggio ancora, quando le iniziative realizzate hanno poco o niente a che fare con il nostro territorio, perché incentrate su prodotti di tutt’altra provenienza; oppure, quando il servizio è scadente. Tutto questo è assolutamente in contrasto con i richiami alla ‘qualità’ ed alla programmazione efficace che da ogni parte arrivano per migliorare l’accoglienza turistica”.
Questo stato di cose mortifica gli esercenti abituali, tenuti tutto l’anno a rispettare precisi standard, in termini sia di adempimenti fiscali che igienico-sanitari: “Qualcuno, dovrebbe metter mano alla proliferazione ‘selvaggia’– dice De Martino – a cominciare dagli enti locali. Lo prevede la legge”. L’articolo 45 del Codice regionale del Commercio impone infatti ad ogni comune di definire il programma annuale delle manifestazioni dove si fa somministrazione temporanea, e chiede che questo avvenga entro la fine dell’anno precedente, sentendo le parti sociali. “Chiediamo sin d’ora che quest’anno i comuni senesi diano piena attuazione alla norma, in vista del 2010” aggiunge il Presidente Fiepet.